Page 104 - Mani in alto
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La Beretta M35
Gli spari hanno svegliato Daniele che si era addormentato in soffitta.
È sceso giù in fretta, ma i suoi amici erano già fuggiti. Nell’androne ha trovato il
corpo dell’agente Tesoro, immobile in una pozza di sangue. Tanti curiosi stavano
accorrendo là davanti, mentre le forze dell’ordine di tutta la città erano già in
allarme.
In questo momento è importante aiutare Paolo e Romano, ma Daniele è senza
pistola. Ne è rimasta una sola, ma è ancora seppellita in un posto segreto sui colli.
Tre passi a destra dall’ultimo platano.
Daniele arriva in Lambretta, stavolta la strada verso i colli non la percorre in
bicicletta. Arriva con il cuore in gola senza nemmeno accorgersi del freddo pungente
che gli sferza il viso.
Indossa soltanto una giacca di grisaglia grigia e una sottile camicia nera. Una
pastiglia bianca, però, aiuta sempre nei momenti difficili della vita e non si sente
nulla, nemmeno il freddo di questo cupo dicembre.
Paolo e Romano che fine avranno fatto? Saranno feriti, saranno stati catturati ?
Oppure sono entrambi morti?
E Maria cosa starà pensando di tutto questo?
Meglio non chiederselo e continuare a scavare.
La Beretta M35 è ancora lì, avvolta nello strofinaccio da cucina in fedele attesa.
Là in fondo c’è il masso dove aveva sistemato la candela per il tiro al bersaglio.
Il sole è già scomparso e l’aria si fa ancora più fredda, mentre il buio cala sulla
radura.
Tra le colline le tenebre colgono sempre di sorpresa coloro che sono intenti a
custodire un segreto.
Daniele risale veloce sulla Lambretta.
I giornali della sera danno notizia della sparatoria e della tragica fine dei due
banditi.
Il terzo fuorilegge della banda Casaroli è ricercato dalla polizia.