Page 912 - Shakespeare - Vol. 4
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Il Cielo ve ne renda grazie. Ma ditemi
               − È un pensiero che continua
               A battermi dentro − perché
               Avete sollevato il mare?



              PROSPERO
               Sappi anche questo.

               Per uno strano caso, la Fortuna generosa
               (Ora mia amata signora)
               Ha portato su questa stessa spiaggia

               I miei nemici, e con la mia scienza del futuro
               Scopro che il mio zenith dipende
               Da una stella di buon auspicio
               La cui influenza non devo ignorare
               Ma invece afferrare subito

               Perché altrimenti
               Le mie fortune declineranno per sempre.
               Ma ora non domandare più.

               Stai avanzando nel sonno.
               È un sonno buono. Lasciati andare
               So che non hai scelta.
                                                                                (Miranda si addormenta.)
               Avanti, servo, vieni. Avanti!

               Eccomi, sono pronto, ora.
               Qui vicino, mio Ariel. Vieni!



                                                         Entra Ariel.



              ARIEL
               Ehilà, gran maestro!

               Mio venerabile signore, salve!
               Eccomi qua per eseguire
               Quello che piace a te.

               Si tratti di volare, nuotare,
               Tuffarsi nel fuoco, cavalcare
               I ricci delle nubi −
               Al tuo comando imperioso
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