Page 911 - Shakespeare - Vol. 4
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Di gocce amarissime
E gemevo sotto il mio peso,
Tu sorridevi con una forza
Che ti infondeva il cielo.
Tu mi hai dato il coraggio 5
Di sopportare il futuro.
MIRANDA
In che modo approdammo?
PROSPERO
Divina Provvidenza.
Avevamo cibo e acqua
Che un nobile napoletano, Gonzalo,
Al quale era affidato il comando dell’impresa,
Ci diede, per spirito di carità,
Insieme a ricche vesti, lini, drappi
E altre cose necessarie
Che ci furono poi di grande aiuto.
E non solo. Sapendo
Come amavo i miei libri
Fu così umano da portarmi, dalla mia biblioteca,
Quelli che sono per me
Più preziosi del mio ducato.
MIRANDA
Come vorrei conoscere quell’uomo!
PROSPERO
Ora io mi alzo. Tu, quieta, riposa,
E ascolta la fine della nostra odissea.
Arrivammo a quest’isola: e qui io sono stato
Il tuo maestro di scuola.
Hai imparato più di altre principesse
Che hanno più tempo per le ore frivole
Ma precettori meno affettuosi.
MIRANDA