Page 1803 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1803

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               Quando seguo l’ora che batte il passar del tempo

               e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte,
               quando scorgo la viola ormai priva di vita
               e riccioli neri striati di bianco,
               quando vedo privi di foglie gli alberi maestosi

               che un dì protessero il gregge dal caldo
               e l’erbe d’estate imprigionate in covoni
               portate su carri irte di bianchi ed ispidi rovi,
               allor, pensando alla tua bellezza, dubbio m’assale

               che anche tu te ne andrai tra i resti del tempo,
               perché grazie e bellezze si staccan dalla vita
               e muoiono al rifiorir di altre primavere:
                               e nulla potrà salvarsi dalla lama del Tempo

                               se non un figlio che lo sfidi quand’ei ti falcerà.
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