Page 1511 - Shakespeare - Vol. 4
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PRIMO GENTILUOMO
Al suo ritorno
non dubito che saprà ben ripagarlo. È ormai notorio,
e in ogni ambiente, che chiunque incontri il favore del Re,
il Cardinale senza indugio gli trova un incarico,
e il più lontano possibile dalla Corte.
SECONDO GENTILUOMO
La gente del popolo
lo odia ferocemente e − sulla mia coscienza −
lo vorrebbe dieci braccia sotterra. Il Duca è altrettanto amato,
tutti stravedono per lui, lo chiamano Buckingham il Magnifico,
specchio di ogni virtù cortese...
Entra Buckingham, reduce dal processo, preceduto da una scorta armata,
col filo della scure rivolto verso di lui e alabardieri ai due lati, scortato da Sir
Thomas Lovell, Sir Nicholas Vaux, Sir Walter Sands, gente del popolo, ecc.
PRIMO GENTILUOMO
Restate dove siete, signore.
Eccolo lì, il grand’uomo in disgrazia di cui stavate parlando.
SECONDO GENTILUOMO
Facciamoci sotto, lo vedremo meglio.
BUCKINGHAM
Tutti voi, brava gente,
che siete venuti sin qui a compatirmi,
ascoltate ciò che ho da dire, e poi andate a casa e lasciatemi al mio
destino.
Oggi mi è stata inflitta una condanna da traditore,
e con questo marchio mi tocca di morire; pure, il cielo mi è testimone;
e se ho una coscienza, mi sprofondi nelle tenebre
al colpo della mannaia, se non sono un suddito leale.
Alla legge non porto rancore per la mia morte:
con tali prove, non poteva esserci altra sentenza.
Ma coloro che l’han voluta, li vorrei un po’ più cristiani.
Sian quel che sono, li perdono di cuore;