Page 1130 - Shakespeare - Vol. 4
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PREFAZIONE







          Il più antico, unico, e perciò solo autorevole testo di The Two Noble Kinsmen

          è  quello  della  prima  edizione  stampata  in-quarto  da  Thomas  Cotes  per
          l’editore John Waterson nel 1634, a diciotto anni dalla morte di Shakespeare
          e nove da quella di Fletcher, avvenute nel 1616 e 1625 rispettivamente. Sotto

          il  titolo,  il  frontespizio  aggiunge: presented  at  the  Blackfriars  by  the  King’s
          Majesty’s servants, with great applause: written by the memorable worthies
          of their time Mr John Fletcher and Mr William Shakespeare, Gent. (presentato
          al teatro dei Blackfriars dalla compagnia dei servitori di Sua Maestà il Re, con
          grande plauso di pubblico: scritto dall’eccellenze memorabili del tempo loro

          Mastro John Fletcher e Mastro William Shakespeare, gentiluomini). In data 8
          aprile  dello  stesso  anno  compare  l’iscrizione  nella Stationers’  Register  (il
          registro della corporazione dei cartolai in cui gli editori si cautelavano i diritti

          su un’opera) di «a TragiComedy called the two noble kinsmen, by Io: ffletcher
          and Wm. Shakespeare».
          La «tragicommedia» non sarà ristampata fino al 1679, quando verrà inclusa,
          senza però nominare Shakespeare come co-autore, nell’in-folio delle opere di
          Francis Beaumont e John Fletcher. Tutte le edizioni successive di Beaumont e

          Fletcher,  comprese  quelle  moderne,  la  riporteranno  in  questa  forma.  Non
          comparirà  invece  in  nessuna  delle  edizioni  secentesche  e  settecentesche
          delle opere di Shakespeare, neppure in quella seconda edizione del terzo in-

          folio  shakespeariano  del  1664  in  cui  fu  stampato  il Pericle  con  vari  altri
          drammi attribuiti al Bardo e risultati poi apocrifi. Infatti non fu prima del 1841
          che lo studioso Charles Knight si ricordò del nome di Shakespeare accanto a
          quello di Fletcher e incluse The Two Noble Kinsmen tra i «Doubtful Plays» del
          suo  volume Pictorial  Shakespeare.  Ancora  oggi The  Two  Noble  Kinsmen  è

          escluso  dalla  maggior  parte  delle  edizioni,  sia  in  lingua  che  in  traduzione,
          delle  opere  complete  di  Shakespeare,  né  è  stato  finora  preso  in
          considerazione dai curatori delle prestigiose collane Arden, Yale e Cambridge.

          Eppure non c’è nessuna ragione per non prendere alla lettera quello che dice
          l’editore dell’in-quarto del 1634, o la voce iscritta nello Stationers’ Register,
          sugli  autori  di The  Two  Noble  Kinsmen,  tanto  più  che  un’analisi  stilistica
          dell’opera da parte di quegli studiosi che se ne sono occupati, conferma sia la
          mano  dei  due  autori  diversi,  sia  la  loro  collaborazione.  Ma  di  questo

          parleremo  più  avanti.  Meno  certa  è  la  data  di  composizione  e  della  prima
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