Page 1128 - Shakespeare - Vol. 4
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22 La traduzione è letterale ma con qualche espressione o cadenza napoletana per Trinculo e
veneziana per Stefano che consentisse agli attori di sviluppare l’interpretazione strehleriana dei due
personaggi, ispirata alla tradizione che vuole i due derivati in parte dalla Commedia dell’Arte.
23 Può essere interessante riportare qui il più libero testo (elaborato da Strehler) usato nella
rappresentazione per queste canzoni di Stefano: «Per mar no voj più andar / no voj più andar! / Se
mi m’ho da negar / A riva lo voj far / Mi lo voj far». «El mozo el capitan / El remador / El cannonier
e mi / Se amava Moll e Meg / Marietta e Margery! / Ma Cate proprio no / E proprio no. / La Cate i
mariner / No li vol no / No li vol no! / L’odor del mariner / No lo vol no / No lo vol no! / Col mariner
la Cate / Sempre la se istizza / Ma un sarto co le forbici / La gratta sempre là / Dove ghe spizza /
Dove ghe spizza!»
24 Si è sostituito un proverbio veneziano a quello suggerito dal testo (I have no long spoon, «non ho
un cucchiaio lungo», dice Stefano, riferendosi al proverbio che dice che «ci vuole un cucchiaio lungo
per mangiare col diavolo»).
25 Il cane e la fascina erano i simboli che − come dimostra una ricca tradizione iconografica −
accompagnavano il mitico «uomo della luna» cui il testo si riferisce.
26 L’espressione most busy lest, when I do it ha suscitato innumerevoli controversie (per cui rimando
al commento, pp. 72-73, dell’edizione New Arden qui usata) e si è anche parlato di una corruzione
del testo. Il senso tuttavia non sembra poter essere diverso da quello qui espresso.
27 Shakespeare gioca qui sul doppio senso di tail, «coda» e «membro».
28 Qui e nelle righe successive c’è nella traduzione qualche mutamento (come quello di cui alla nota 26)
dovuto al tentativo di suggerire almeno la sostanza dei giochi di parole legati a standard, run, lie,
letteralmente «porta-bandiera», «correre», «giacere».
29 Letteralmente: «Sbeffeggiarli e schernirli, / Schernirli e sbeffeggiarli; / Il pensiero è libero».
30 Nella rappresentazione si è usata l’espressione «un gioco di ombre» per esigenze sceniche.
31 Nella traduzione si è tralasciata, per ovvie ragioni di comprensibilità, l’espressione each putter-out of
five for one che indica il viaggiatore che, tornato sano e salvo in patria e fornita prova del suo
viaggio, poteva riavere la somma da lui depositata prima della partenza moltiplicata per cinque
(somma che le banche avrebbero invece incamerato ove il viaggio non si fosse compiuto).
32 Letteralmente: «di tale qualità».
33 Letteralmente: «fegato» (il fegato, liver, era considerato luogo che presiedeva alla vita amorosa).
34 Shakespeare gioca su line, che significa «corda» e anche «linea dell’equatore» (nonché, come si
vedrà più avanti, V, i, 10, «tiglio»). La casacca che diventa pelata ricorda l’uso dei marinai di tagliare
i capelli ai passeggeri nell’attraversare l’equatore. Line viene usato più oltre, nell’espressione we steal
by line and level («rubiamo secondo le regole»). Più avanti, c’è un’assonanza tra line e lime
(«calce», «fango», «vischio»). Si è cercato di rendere alcuni dei significati con l’espressione:
«peliamo a regola d’arte» e «pelo e contropelo».
35 Così nel testo.
36 Letteralmente: «osservate le insegne (badges) di costoro».