Page 660 - Shakespeare - Vol. 3
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Circa sei mesi, signore.



              RE
               Se fosse ancora vivo, vorrei sentirlo. −
               Datemi il braccio. Tutti gli altri mi hanno prostrato
               con cure di ogni tipo; la natura e il male
               dibattono con tutto l’agio. Benvenuto, Conte,

               più caro di un figlio.



              BERTRAM
                               Grazie, Vostra Maestà.
                                                                                              Escono. Squilli.



                                                    Scena III         EN



               Entrano la Contessa, il suo Maggiordomo Rinaldo, e il suo Clown Lavatch.



              CONTESSA
          Adesso voglio sentire: dicevate di questa gentildonna?



              MAGGIORDOMO
          Signora, la cura da me impiegata per incontrare il vostro favore spero possa
          essere attestata sul registro dei miei passati servigi: ché rendendo pubblici

          noi stessi i nostri meriti ferisce la nostra modestia e deturpa la loro purezza.


              CONTESSA

          Che  ci  fa  qui  questo  furfante?  Andatevene,  briccone.  Non  credo  a  tutte  le
          lamentele  avute  sul  vostro  conto;  lo  faccio  per  pigrizia,  ma  lo  so  che  la
          scervellataggine  per  combinarne  di  tutte  non  vi  manca,  buonissimo  come
          siete a studiarne sempre di nuove.



              CLOWN
          Vi è più che noto, signora, che sono un poveraccio.



              CONTESSA

          Va bene, signore.
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