Page 659 - Shakespeare - Vol. 3
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seguendolo, si rivelerebbero per quel che sono:
passi all’indietro.
BERTRAM
La sua buona memoria, sire,
è più ricca nei pensieri vostri che sulla sua tomba.
Non così vero suona il suo epitaffio
come nel vostro elogio regale.
RE
Potessi esser con lui! Diceva sempre −
mi sembra di sentirlo; le sue amabili parole
non lasciava cadere negli orecchi, ma ve le piantava
perché dessero frutto − e diceva: “Ch’io non più viva” −
così cominciava spesso la sua bella melanconia
nei postumi e alla fine del piacere,
a quello spento − “Ch’io non più viva” −
diceva, “quando la mia fiamma è senza olio,
nudo lucignolo in mezzo a spiriti più giovani,
i cui vigili sensi sdegnano tutto quanto non sia nuovo;
le cui menti san solo ideare nuove mode; la cui costanza
passa ancora prima di una moda”. Questo voleva.
Io, dopo di lui, come lui lo voglio;
perché non so più fare cera o miele,
vorrei presto lasciare il mio alveare
per far posto ad api più industriose.
SECONDO NOBILE
Ma siete amato, sire;
e chi vi ama di meno sentirà per primo la vostra mancanza.
RE
Occupo un posto, lo so. Quant’è, Conte,
che è morto il vostro medico di famiglia?
Era molto famoso.
BERTRAM