Page 651 - Shakespeare - Vol. 3
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LAFEW
Non manca mai il successo
a chi pratica il rispetto.
CONTESSA
Il cielo lo benedica! − Addio, Bertram.
Esce.
BERTRAM
Possano avere seguito tutti i migliori auspici frutto del vostro pensiero! (A
Elena) Abbiate ogni premura per mia madre, vostra signora; onoratela ogni
momento.
LAFEW
Addio, bella damigella: tenete alto il nome di vostro padre.
Escono Bertram e Lafew.
ELENA
Non fosse che questo! Non è a mio padre che penso,
anche se con queste lacrime venero la sua memoria
più ora di quando lo piansi. Com’era veramente?
L’ho dimenticato. La mia mente
non ha posto che per Bertram.
Sono distrutta: che vivo a fare, che vita è,
se Bertram non è qui. Sarebbe come
pretendere di amare una stella rilucente
e insistere a sposarla: tanto è lontano.
Mi devo contentare del suo alone brillante,
di una luce riflessa, fuori della sua sfera.
Così l’aspirazione del mio amore si castiga:
muore d’amore la cerbiatta che agogna
di congiungersi al leone. Era bello, pur nella pena,
vederlo ogni momento, disegnarne sulla tela del cuore
le ciglia arcuate, l’occhio di falco, i riccioli −
cuore tanto proclive al tratto, al piglio del suo volto.
Ma ora è partito, e la mia mente invasa
non ha che idolatrarne i resti. Chi viene?
Entra Parolles.