Page 196 - Shakespeare - Vol. 3
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dammi quella coppa. Lasciala, perdio! L’avrò!
               Oh Dio, Orazio, che nome ferito
               mi lascio dietro, se tutto resta ignorato.
               Se mai mi hai tenuto nel cuore

               assentati per un poco dalla felicità,           61
               e in questo mondo feroce respira soffrendo
               per raccontare la mia storia.
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               Che sono questi rumori di guerra?


                                                        Entra Osric.



              OSRIC
               Il giovane Fortebraccio torna vincitore dalla Polonia,
               e saluta con queste salve gli ambasciatori inglesi.



              AMLETO
               Muoio, Orazio.

               Il veleno potente artiglia la mia anima.
               Non potrò sentire le notizie dall’Inghilterra,
               ma predìco che il re eletto
               sarà Fortebraccio. Morendo gli dò il mio voto.
               Diglielo, e digli i fatti gravi e minori

               che mi hanno spinto... Il resto è silenzio.
                                                                                                         Muore.



              ORAZIO
               Si spezza un nobile cuore. Buona notte, dolce principe,
               e canti e voli d’angeli ti accompagnino al tuo riposo.

                                                                                        [Marcia all’interno.]
               Perché si avvicinano quei tamburi?


                  Entrano Fortebraccio, gli ambasciatori inglesi, e soldati con tamburi e
                                                        bandiere.



              FORTEBRACCIO
               Dov’è questa scena incredibile?
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