Page 1641 - Shakespeare - Vol. 3
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e snaturato! Stampi rughe sulla sua
giovane fronte, scavi con le lacrime
canali nelle sue guance, e tutte le sue pene
e gioie di madre le volga in riso
e disprezzo, sì che senta
quant’è più aspro del dente del serpente
avere un figlio ingrato! Via, via!
(Esce.)
ALBANY
Per gli Dei che adoriamo, da dove viene
tutto questo?
GONERIL
Non curatevi di saperne di più
ma lasciate che il suo umore abbia lo sfogo
che gli offre il rimbambimento.
Rientra Lear.
LEAR
Come! cinquanta dei miei uomini in un colpo?
Entro due settimane?
ALBANY
Di che si tratta, signore?
LEAR
Ve lo dirò. (A Goneril.) Vita e morte! Mi vergogno
che tu abbia il potere di scuotere così
la mia virilità, che queste lacrime cocenti
che sgorgano a forza da me ti rendano
degna di loro. Bufere e nebbie
su di te! La maledizione di un padre
penetri tutti i tuoi sensi con ferite
senza rimedio. 27 Vecchi stupidi occhi,
piangete ancora per questo, e io
vi strapperò gettandovi con l’acqua che versate