Page 7 - Shakespeare - Vol. 2
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viste  le  indubbie  affinità  tra  i  due  testi,  sarebbe  una  sorta  di remake  del
          precedente,  fatto  per  la  compagnia  dei  Chamberlain’s  Men  quando  la
          compagnia  rivale  dei  Queen’s  Men,  che  l’aveva  in  programma,  aveva
          rinunciato  a  rappresentarlo  durante  il  periodo  dell’epidemia  di  peste  che

          aveva costretto Londra alla chiusura dei teatri. Rifacimento di un testo del
          ’91,  andato  fuori  scena,  e  già  noto  nel  ’98,  il King John  shakespeareano  si
          collocherebbe allora tra il ’95 e il ’97: le date sarebbero soddisfacenti anche
          per ragioni stilistiche, collegando il Re Giovanni a opere quali il Riccardo II, col

          quale  condivide  l’assenza  assoluta  di  passi  in  prosa, Romeo  e  Giulietta  e
          alcuni dei sonetti, opere cui rimanda, per esempio, il linguaggio di Constance.
          Il  passaggio  che  si  attuerebbe  da Riccardo II  e Romeo  e  Giulietta  a Re
          Giovanni  sarebbe  allora  quello  di  un’uscita  dal  puro  dramma  lirico,  cui

          corrisponderebbe l’abbandono della rima così frequente sia in Riccardo II che
          i n Romeo  e  Giulietta,  verso  la  preponderanza  del blank  verse,  che,
          caratterizzando 2438 versi su 2570, segna in King John la frequenza più alta
          di tutto il canone. A partire, però, da J.J. Smart e P. Alexander (1929), e poi

          soprattutto con E.A.J. Honigmann (1954) e W.H. Matchett (1966), si è andata
          affermando  una  teoria  opposta,  che  vorrebbe The  Troublesome  Reign  una
          riscrittura  mnemonica  del  precedente  dramma  shakespeareano:  in  questo
          caso  il Re Giovanni dovrebbe essere datato tra il 1587 e il 1590, ed essere

          allora  tra  le  primissime  opere  di  Shakespeare,  e  precisamente,  secondo  la
          risistemazione  cronologica  proposta  da  Honigmann  −  tra  la  terza  parte
          dell’Enrico VI, il Riccardo III e comunque anteriore a Romeo e Giulietta.
          La questione è stata a lungo dibattuta, e, per quanto ci paia più ragionevole,

          documentata  ed  economica,  la  datazione  tradizionale,  l’autorevolezza  degli
          studiosi che parteggiano per la seconda ipotesi non può non lasciarci almeno
          l’ombra del dubbio.
          Il discorso su The Troublesome Reign, oltre che al centro del problema della

          datazione dell’opera, è naturalmente anche estremamente rilevante per ciò
          che riguarda le fonti storiche del dramma.
          Anche  se  ideologicamente  impostato  secondo  quella  lettura  di  Re  Giovanni
          come  precursore  della  riforma  protestante,  travolto  dall’ostilità  cattolica,  e

          precursore di Enrico VIII e di Elisabetta, che già aveva messo a capo nel 1539
          a un King Johan del vescovo John Bale, The Troublesome Reign, visto come
          fonte principale del dramma shakespeareano, avrebbe il vantaggio di offrire a
          Shakespeare  una  “sceneggiatura  drammatica”  dei Chronicles  di  Holinshed,

          che erano il materiale primo cui attingere, secondo una pratica che si sarebbe
          poi ripetuta più volte per altre opere, l’Amleto, per esempio, o il Re Lear.
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