Page 654 - Shakespeare - Vol. 2
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JOHN
Ma, aspetta! Che vedo?
Non mi avevi detto che questo grassone era morto?
PRINCIPE
Certo. L’ho visto morto,
senza respiro e sanguinante sul terreno. Di’, sei vivo,
o un’allucinazione che ci inganna la vista?
Ti prego di parlare. Non ci fidiamo degli occhi
senza le orecchie. Non sei colui che sembri. 211
FALSTAFF
Ah no, questo è certo. Non sono un doppione, ma se non sono Jack Falstaff,
allora sono proprio un Jack. 212 Ecco qui Percy. Se vostro padre mi farà
qualche onore, bene; se no, a uccidere il prossimo Percy ci pensi lui. Mi
aspetto di diventare o conte o duca, ve lo assicuro.
PRINCIPE
Ma come, Percy l’ho ucciso io stesso, e te ti ho visto morto!
FALSTAFF
Ah sì? Dio mio, Dio mio, quanto è menzognero il mondo. D’accordo che ero
giù, e sfiatato, e lui pure; ma ci siamo alzati tutti e due nello stesso momento
e abbiamo combattuto un’ora buona secondo l’orologio di Shrewsbury. Se mi
credete, bene; se no, il torto ricada sul capo di coloro che dovrebbero
rimeritare il valore. Giuro sulla mia vita che gli ho dato questa ferita nella
coscia. Se l’uomo fosse vivo e lo negasse, sangue di Dio!, gli farei mangiare
un pezzo della mia spada.
JOHN
Questa è la storia più strana che io abbia mai udito.
PRINCIPE
E questo è il tipo più strano, fratello John.
Suvvia, porta nobilmente il tuo bagaglio in schiena.
Per parte mia, se una bugia può farti onore,
la indorerò con le mie più belle parole. 213