Page 280 - Shakespeare - Vol. 2
P. 280

ATTO I        EN






                                                     Scena I        EN



                                         Entrano Antonio, Salerio e Solanio.



              ANTONIO
               In verità non so perché sono così triste;             1
               mi stanca e voi dite che vi stanca;
               ma come l’abbia presa, dove l’ho trovata,

               o me la sono procurata, di che sostanza è fatta,
               da dove è nata devo capirlo;
                                 2
               e così ottuso  mi rende la tristezza
               che faccio fatica a conoscere me stesso.



              SALERIO
               La tua mente si agita sull’oceano,

               là dove le tue ragusee con vele maestose,
               come signori e ricchi borghesi dei flutti,
               oppure carri trionfali del mare,
               guardano dall’alto i piccoli trafficanti

               che si piegano a loro, fanno reverenza,
               mentre esse volan loro accanto con ali intessute.



              SOLANIO
               Credimi, se io avessi tali imprese per via,
               i miei sentimenti seguirebbero in gran parte
               le mie speranze lontane. Starei sempre

               a strappar l’erba per sapere dove tira il vento,
               a scrutare sulle mappe porti, moli e ancoraggi;
               e qualsiasi oggetto potesse farmi temere

               una disgrazia per le mie imprese, senza dubbio
               mi farebbe triste.
   275   276   277   278   279   280   281   282   283   284   285