Page 1772 - Shakespeare - Vol. 2
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OLIVER

          Ehi, tu, che fai qui?



              ORLANDO
          Niente. Non m’hanno insegnato a far altro.



              OLIVER
          E allora cos’è che vuoi disfare?



              ORLANDO
          Diamine, vi do una mano a disfare con l’ozio quel che Dio ha fatto, un povero
          vostro fratello senza qualità.



              OLIVER

          Fa’ qualcosa di meglio, diamine, e levati dai piedi.


              ORLANDO

          Volete che badi ai vostri maiali e mangi le ghiande con loro? Quale eredità ha
          sperperato questo figliol prodigo da meritarsi tanta miseria?



              OLIVER
          Ehi, tu, lo sai dove sei?



              ORLANDO
          Sissignore, fin troppo bene: qui nel vostro giardino.



              OLIVER
          E lo sai, di fronte a chi ti trovi?



              ORLANDO
          Certo, meglio di quanto lo sappia chi mi sta di fronte. Io so che siete mio

          fratello maggiore, e la voce del sangue dovrebbe dirvi che anch’io sono vostro
          fratello.  L’uso  del  mondo  vi  consente  d’esser  mio  superiore,  perché  siete  il
          primogenito, ma quello stesso uso non mi sottrae il mio sangue, anche se tra
          noi due ci fossero venti fratelli. Mio padre è in me proprio com’è in voi, anche

          se ammetto che l’essere il primogenito vi fa più partecipe del rispetto dovuto
          a lui.
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