Page 1319 - Shakespeare - Vol. 2
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LEONATO

               Buon giorno, Principe. Claudio, buon mattino.
               Siamo qui per servirvi. Siete ancora deciso
               a sposar oggi la figlia di mio fratello?



              CLAUDIO
               Io sto deciso, fosse lei un’etiope.



              LEONATO

               Chiamatela, fratello. E qui c’è pronto il prete.
                                                                                                Esce Antonio.



              DON PEDRO
               Buon giorno, Benedetto. Dico, che ti succede,
               che tieni quella faccia di febbraio
               piena di gelo, nuvole e tormenta?



              CLAUDIO
               Credo che pensi a quel toro selvatico.

               Suvvia, amico, non ti dare briga.
               Alle tue corna mettonsi capsule di oro
               e tutta quanta Europa sarà lieta di te,

               come già fu una volta per l’addietro
               che l’era in groppa a Giove infatuato
               mutato in animale eletto ed arrapato.



              BENEDETTO
               Amico, Giove aveva un muggito leggiadro
               e un toro ugual montò la mucca di tuo padre,

               e in quella nobile impresa fé un vitello
               che a belar t’assomiglia come un fratello.



              CLAUDIO
               L’è a buon rendere. Ora ho altri conti a saldare.


                                     Entrano Antonio e le donne mascherate.
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