Page 1322 - Shakespeare - Vol. 2
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BENEDETTO
A me m’hanno giurato che eri quasi malata
per me.
BEATRICE
E a me giurarono
che eri quasi morto, a causa mia.
BENEDETTO
Che favole! Ma allora non mi ami?
BEATRICE
No davvero,
vi contraccambio come amica e basta.
LEONATO
Nipote, la finiamo? Sono certo che l’ami.
CLAUDIO
E io lo giurerei che lui l’ama. Difatti
ecco una carta scritta di sua mano,
un sonettaccio zoppo che figliò la sua mente,
imbastito per lei.
ERO
E questo è un altro
scritto da mia cugina, che le sfilai di tasca,
coi suoi trasporti per un certo Benedetto.
BENEDETTO
Miracolo! Le nostre mani contro i nostri stessi cuori. Dai, vieni, ti accetto. Ma
per la luce del sole lo faccio per filantropia.
BEATRICE
E io non ti dico di no. Ma, per questa bella giornata, lo faccio perché cedo a
tante insistenze, e un po’ per salvarti la vita, perché mi dicono che sennò
muori tisico.