Page 8 - Nietzsche - Su verità e menzogna
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di misure prudenziali.”
È in Alta Engadina quando scrive Il viandante e la sua ombra, che uscirà nel 1880 come
“seconda e ultima appendice” di Umano, troppo umano. Ed è a Riva del Garda, con Peter Gast,
quando incomincia a scrivere Aurora. Sono tutti libri che annunciano eloquentemente lo
Zarathustra. Alla fine del 1881 è a Genova, dove, tra le mura di una cameretta alla quale si sale
dopo 104 scalini, tra gente semplice che lo chiama “il santo” per la sua mitezza, nascerà La
gaia scienza (1882).
Nietzsche è convinto che quest’opera lo farà uscire dalla solitudine e gli darà un autentico
successo. Ma il periodo 1881-82 è ben lontano dal riservargli quanto si aspetta, poiché la sua
vita sta per essere sconvolta da Lou Salomé, una giovane e singolare intellettuale russa che
viaggia per l’Europa in compagnia della madre. Sono poche le donne nella vita di Nietzsche:
qualche flirt a Bayreuth o nell’Engadina, e alcune amicizie amorose nelle quali le figure
femminili non compaiono davvero come “il riposo del guerriero”. Qualcuno ha voluto vedere un
rapporto amoroso nella sua devozione per Cosima Wagner, un rapporto del quale, in ogni caso,
non v’è traccia nei suoi scritti. Quella con Lou Salomé, comunque, è una storia che lascia il
segno: c’è, da parte di Nietzsche, una domanda di matrimonio che viene respinta; vedendo poi
che la donna è più legata all’amico Paul Rée che a lui, interrompe bruscamente con loro ogni
relazione. E quando Lou gli annuncerà d’essersi fidanzata con un uomo che non è Rée, non la
degnerà neppure d’una risposta.
Frattanto i già difficili rapporti con la madre e la sorella Elizabeth si deteriorano
irreversibilmente. L’isolamento di Nietzsche aumenta mentre le sue condizioni di salute si fanno
via via più precarie. La morte di Wagner nel 1883 e il fidanzamento della sorella con Bernard
Förster, un antisemita fanatico che Nietzsche non riesce a sopportare, completano il quadro di
quegli anni tormentati.
Spiritualmente esiliato, deluso, umiliato, tradito, Nietzsche si consacra integralmente al suo
lavoro intellettuale: nel gennaio 1883, in dieci giorni, scrive la prima parte di Così parlò
Zarathustra, cui segue subito la seconda; alla terza metterà mano nel gennaio dell’anno dopo; la
quarta vedrà la luce il 12 febbraio 1885. Meno ispirata delle altre, quest’ultima non troverà un
editore disposto a pubblicarla: ne usciranno 40 copie a spese di Nietzsche. La quinta e la sesta
parte, quali sviluppo completo della teoria dell’oltreuomo e dell’eterno ritorno dell’uguale
annunciata nelle precedenti, non le scriverà mai. L’opera viene accolta male: con sorpresa,
scandalo e imbarazzo anche dai migliori amici. Ciò spinge Nietzsche a chiudersi ancor più nella
propria turris eburnea.
Compaiono intanto una dopo l’altra – anche per chiarire e chiarirsi i temi e i problemi
rappresentati poeticamente nello Zarathustra – Al di là del bene e del male (1885), La
genealogia della morale (1887), e quindi Il caso Wagner, Il crepuscolo degli idoli,
L’anticristo, Ecce homo, Nietzsche contro Wagner; sta inoltre pensando a un’opera che
peraltro non verrà mai scritta: La volontà di potenza. Saggio di una trasmutazione di tutti i
valori.
In quegli anni scopre Torino (“davvero la città che adesso può fare per me!”), si sente attivo,