Page 12 - Nietzsche - Su verità e menzogna
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Per  l’uomo  moderno,  quest’uomo  di  fatto  neopagano  è  il  “redentore”,  è  l’“uomo
     dell’avvenire”, è l’uomo dal “grande cuore” che vuole l’eterno ritorno dell’uguale, ossia che
     può volere ciò che per il modo comune di pensare è insensato, pericoloso, temerario, assurdo.

     Che il passato ritorni, appunto: questo è il senso più radicale della volontà di potenza.
       Così parla a se stesso l’oltreuomo: “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai
     viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo,

     ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande
     cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così
     pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna
     clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!”

       Chi vuole questo è l’uomo “del grande amore per la vita” e “del grande disprezzo” per tutto
     ciò che ha tentato di soffocarlo con spirito di vendetta e di odio, è l’uomo che può vivere il
     mondo niente di più che come arte. Il circolo del pensiero di Nietzsche così si chiude.
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