Page 5 - Nietzsche - Su verità e menzogna
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INTRODUZIONE









     La vita

       L’origine aristocratica dei Nietzsche non è mai stata accertata, anche se Friedrich se ne vanterà
     a più riprese non senza candore, sostenendo di essere discendente dei nobili polacchi Nieski,

     rifugiatisi nel Seicento in Germania durante le persecuzioni religiose. La sua indole di fanciullo
     appare gentile e mite. È educato esclusivamente da donne: la madre anzitutto, la nonna paterna
     Erdmuthe (1778-1856), la vecchia cameriera Mine e le zie Rosalie e Auguste, zitelle. Figlio
     primogenito di un pastore protestante, la sua prima formazione è – va da sé – religiosa ma, come

     consuetudine  nelle  famiglie  luterane,  largo  spazio  viene  lasciato  a  musica  e  poesia.  Molte
     responsabilità  del  suo  successivo  atteggiamento  aspramente  anticristiano  si  sono  volute
     imputare a tale educazione: in realtà, già dagli articoli e dalle poesie del giovane Nietzsche
     traspare che la sua religiosità ha qualcosa di non sentito e di forzato.

       La  sua  infanzia  è  accompagnata  anche  dalla  sorella  Elizabeth  (1846-1935)  e  da  un  altro
     fratello, Joseph, che morirà a due anni. Elizabeth è descritta come “fedele e affettuosa, senza
     limiti nella sua ammirazione e devozione per il fratello”: non proprio un’aquila, vivrà con lui
     incoraggiandolo e aiutandolo a farsi una famiglia, nonché curandone, dopo la morte, insieme con

     Peter Gast, amico fedele e anche amanuense di Nietzsche, l’edizione delle opere.
       Viva impressione desta in lui fanciullo la morte del padre (“il cielo sereno che finora mi aveva
     sorriso venne improvvisamente turbato da nere nubi portatrici di sventura”), avvenuta nel 1849
     per “rammollimento cerebrale”, e sulla quale alcuni biografi di Nietzsche molto hanno ricamato

     per scovarvi le radici della follia del filosofo: probabilmente si trattò di un tumore cerebrale.
       Dai  14  ai  20  anni  Nietzsche  compie  studi  classici  a  Pforta,  in  una  scuola  prestigiosa  che
     vantava  fra  i  suoi  passati  allievi  Schelling  ed  Hegel.  Sono  anni  fondamentali  per  la  sua
     formazione:  medita  parecchi  testi  greci  e  latini  e  diversi  autori  moderni  (Emerson,  Byron,

     Sterne, Hölderlin), compone musica e stringe talune amicizie che gli dureranno tutta la vita (Paul
     Deussen, Karl von Gersdorff).
       Conseguita la maturità, nell’ottobre del 1864 è a Bonn, ove si iscrive alla facoltà di teologia –
     come desidera sua madre – e infine a Lipsia (1865) – ma, questa volta, contro il volere della

     madre  –  per  seguire  i  corsi  di  filologia  di  Friedrich  Wilhelm  Ritschl  (1806-76),  che  egli
     considera il suo maestro. Risale a quegli anni la lettura de
     Il mondo come volontà e rappresentazione di Schopenhauer – portata avanti con passione “fin
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