Page 93 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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 quasi che Nietzsche provasse un torbido piacere ad es-
                   Bungert che lo stesso Köselitz, cui l’aveva segnalato con
 sere maltrattato.  definì grottescamente «un nuovo Mozart» , o un certo
 Nietzsche non mantenne i buoni propositi e la solen-  parole  entusiaste,  bollò  come  un’assoluta  mediocrità.
 ne promessa che aveva fatto a Bülow e per anni conti-  Era  invece,  a  detta  di  quelli  che  ebbero  l’occasione  di
 nuò a incaponirsi, a comporre, a mandare i suoi lavori  ascoltarlo, compresi Richard e Cosima Wagner, un pia-
 musicali  a  compositori  e  direttori  d’orchestra,  fra  cui,  nista discreto ed è vero che le sue composizioni diven-
 ancora, lo stesso Bülow, ricavandone immancabilmente  tavano un po’ più potabili quando era lui a suonarle e
 delle amare frustrazioni. Insisteva anche a far dono delle  a interpretarle. Solo verso la fine, quasi ai margini della
 sue  composizioni  agli amici,  con  risultati  non migliori.  follia, Nietzsche prese veramente atto che le sue compo-
 Una  Monodie  a  deux,  regalata  per  le  nozze  ai  coniugi  sizioni,  su  cui  si  affaticava  tanto  e  che  pur  gli  davano
 Monod – di qui il gioco di parole nel titolo – fu accolta  un’intima gioia, non dovevano superare le mura dome-
 da un gelido silenzio.  stiche, e che come musicista era un fallito. Fu una delle
 È possibile che con la sua feroce stroncatura Bülow  più grandi delusioni della sua vita.
 abbia scaricato inconsciamente sul discepolo l’odio che  Un’ambigua soddisfazione gli diede invece La nascita
 nutriva per il Maestro e che la sua idolatria per Wagner  della tragedia. L’edizione, mille copie, andò esaurita e fu
 gli impediva non solo di manifestare ma anche di con-  la prima e unica volta nella sua vita di scrittore. Il libro
 cepire.  Lo  stesso  Liszt  definì  eccessivo  il  giudizio  di  venne  naturalmente  accolto  con  grande  entusiasmo  da
 Bülow, ma non aveva ascoltato la musica di Nietzsche,  Cosima  e  soprattutto  da  Wagner  («Non  ho  mai  letto
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 aveva solo dato una scorsa alla partitura dell’Eco di una  nulla di più bello del Suo libro. Tutto è magnifico!» ),
 notte  di  San  Silvestro,  e  fu  certamente  spinto  a  questo  da Liszt, da Bülow e da tutto il vasto entourage wagne-
 commento più benevolo da Wagner che voleva in qual-  riano (da qui il successo commerciale), ma dal gelo dei
 che modo lenire il dolore dell’amico. Ma quando, verso  filologi. Il suo maestro Ritschl gli scrisse una lettera af-
 la  fine  della  sua  vita,  gli  fu  chiesto  un  giudizio  sulle  fettuosa nella forma ma durissima nella sostanza in cui
 composizioni  di  Nietzsche,  Wagner  alzò  le  spalle  e  le  accusa  Nietzsche  di  aver  fatto  un  lavoro  dilettantesco
 definì “sciocchezze”. E anche se non tutta la cospicua  che poteva essere molto diseducativo per i suoi studenti,
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 produzione musicale di Nietzsche , che in materia era  critica pesantissima per un filologo di professione e per
 un  assoluto  autodidatta  e  aveva  studiato  teoria  su  un  un docente. Nei suoi diari Ritschl definì La nascita della
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 manualetto  per  principianti,  o  poco  più,  l’Albrechtber-  tragedia una “stravaganza geniale” , giudizio forse più
 ger,  è  al  livello  dell’infame Manfredi,  e  qualche  critico  benevolo e certamente più centrato. Ma quando Nietz-
 moderno si spinge a definire i suoi Lieder giovanili non  sche in risposta gli scrisse: «Esprimo la mia convinzione
 privi  di  liricità,  è  fuori  di  dubbio  che  l’autore  dello  che  per  i  filologi  ci  vorranno  alcuni  decenni  prima  di
 Zarathustra  non  era  portato  per  la  musica,  anche  se  si  poter capire un libro così esoterico e nel più alto senso
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 ostinò  a  dire,  fino  all’ultimo,  che  nessun  filosofo  era  scientifico» ,  Ritschl  annotò:  «Fantastica  lettera  di
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 stato musicista come lui. Anche come musicologo, come  Nietzsche (megalomania)»  e a Vischer scrisse: «Ma il
 intenditore e fruitore di musica, capiva pochissimo. Pre-  nostro  Nietzsche!  Questo  è  davvero  un  triste  capito-
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 se  per  grandi  musicisti  delle  autentiche  nullità  come  lo» .  L’ambiente  accademico  considerò  il  libro  della
 Ferdinand Hiller o il suo amico Heinrich Köselitz, che  pura e semplice propaganda wagneriana e la «National-



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