Page 50 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 50

vere insieme. Parteciparono anche agli entusiasmi collet-
                   suo  “fedele  Lama”,  «un  animale  singolare  che  porta
 tivi che suscitava un’altra attrice, Hedwig Raabe. Nietz-  opinione della sua intelligenza, però Elisabeth è anche il
 sche le scrisse pure una lettera. Elisabeth sostiene che si  spontaneamente i carichi più pesanti, ma quando lo si
 era  preso  una  cotta  per  la  Raabe.  Ma  se  anche  fosse  vuol costringere o lo si maltratta, si rifiuta di prendere
 stato così la lettera era talmente tortuosa, concettosa e  il cibo e si sdraia a morire per terra», come aveva letto
                                                     28
 pesante  che  la  Raabe  non  se  ne  accorse  di  certo.  Di  da bambino in un Libro della natura . Quanto a lei, lo
 questo periodo è anche un disegno cochon di mano di  ricambia con una dedizione assoluta, si lascia correggere
 Nietzsche, l’unico che ci sia pervenuto, anche se c’è chi  dalla pedanteria di lui e, fin quasi da bambina, raccoglie
 sospetta che fossero molti di più ma che la sorella, che  ogni scritto di suo pugno, cosa che ha una certa impor-
 fu la prima gran sacerdotessa del suo culto e la curatrice  tanza per la biografia di Nietzsche, anche se si scoprirà
 dell’edizione delle sue opere e dei suoi lasciti, li abbia  che  Elisabeth,  divenuta  una  donna  pratica,  affarista,
 fatti sparire.    avida,  abile  e  senza  scrupoli,  aveva  una  disinvolta  ten-
 Il legame che si creò fra Nietzsche e Rohde a Lipsia  denza alle falsificazioni.
 fu molto intenso, il più intenso che il filosofo ebbe con  All’inizio  dell’estate  del  1866  scoppia  la  guerra  fra
 una persona della sua età. Con Rohde, che doveva di-  Prussia  e  Austria.  Nietzsche  si  dichiara  un  “ardente
 ventare uno dei più importanti filologi del suo tempo,  prussiano”,  ma  si  guarda  bene  dal  seguire  gli  amici
 Nietzsche non assunse mai quella fastidiosa aria saccen-  Gersdorff e Krug che sono corsi alle armi arruolandosi
 te  che  aveva  con  i  coetanei  se,  come  Deussen,  gliela  come volontari. Sente di avere la coda di paglia e scrive
 lasciavano prendere. Si scambiavano lettere affettuosis-  a  Pinder,  anche  lui  rimasto  a  casa:  «Qualche  volta  ho
 sime. Scrive Rohde: «Devo a te soltanto le ore più belle  l’impressione che ancora non venga avvertita la mancan-
 25
 della mia vita» . E Nietzsche risponde con solenni di-  za delle tue e delle mie energie... noi serviamo la patria
                                           29
 chiarazioni di amicizia. Quando diventò docente a Basi-  anche con i nostri studi» . La vittoria prussiana è così
 lea,  forse  intuendo  quanto  la  vicinanza  di  uno  come  rapida che lo toglie presto da simili ambasce.
 Rohde gli sarebbe stata salutare, tentò più volte di tro-  Poco dopo, finita la guerra e superata la visita di leva,
 vargli una cattedra in quella università. I rapporti si sa-  cercò anche di svicolare il servizio militare o, quantome-
 rebbero  guastati  alle  prime  opere  filosofiche  di  Nietz-  no, di rinviarlo sine die, cosa che gli riuscì per più di un
 sche  che  Rohde,  troppo  filologo,  non  comprendeva  e  anno. Ma il 30 settembre del 1867, mentre stava parten-
 sottostimava. Dopo  Al di là del bene e del male, che è  do da Naumburg, dove era andato a trovare i suoi, per
 del 1886, Rohde sbotta: «Ciò di cui Nietzsche ha biso-  partecipare a un convegno filologico ad Halle, alla sta-
 26
 gno  è  di  trovarsi  un  buon  lavoro» .  Si  vedranno  e  si  zione si imbatté casualmente nel comandante del reggi-
 scriveranno ancora, ma l’amicizia era finita.  mento di artiglieria a cavallo di stanza in quella regione
 Con la sorella, che ha vent’anni, i rapporti sono molto  e,  anche  per  una  serie  di  equivoci,  si  trovò  arruolato
 affettuosi.  Lui  la  chiama  “la  pupattola”,  la  prende  in  d’imperio come volontario. Il servizio non era partico-
 giro per il vizio dell’enfasi, che peraltro è anche suo, e  larmente duro perché dopo le prime sei settimane i vo-
 alla  madre  scrive:  «Quando  parla  tutti  quegli  “ah!”,  lontari potevano prendersi un attendente che si occupa-
 “oh!”, “non puoi credere com’era stupendo, meraviglio-  va dei lavori più faticosi. Nelle lettere ai familiari e agli
 27
 so, fantastico!” dovrebbe evitarli» . Non ha una grande  amici  Nietzsche  fa  un  quadro  glorioso  di  questa  sua



 56                                         57





           0040.testo.indd   57                                     30-11-2009   12:13:23
   45   46   47   48   49   50   51   52   53   54   55