Page 379 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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nell’edizione dell’Anticristo del 1895 ma ripristinati in
Gast si consumò nelle edizioni successive, allargate a
quelle successive. Poca roba e comunque niente a che e non di un’opera compiuta, l’arbitrio di Elisabeth e di
fare col nazismo, ma piuttosto con questioni personalis- 1067 aforismi che andavano dal 1883 al 1888, perché
sime e col timore dell’intervento della censura. Conside- ordinarono i frammenti per temi e non cronologicamen-
rato il suo carattere autoritario e il monopolio che ebbe te come correttezza filologica avrebbe voluto. La mani-
dei testi del fratello, di cui avrebbe potuto fare quel che polazione quindi non sta nei testi, che non furono alte-
voleva, Elisabeth si contenne molto. A differenza di altri rati in alcun modo, né per aggiunta né per sottrazione,
sapeva con chi aveva a che fare. Secondo una testimo- e sono interamente quelli di Nietzsche, né, tanto meno,
nianza attendibile di Gabriella Reuter, alla madre che nel titolo del cui violento impatto Nietzsche era il primo
voleva cassare “l’orribile” Anticristo (ma lui, quando era a essere consapevole («Sotto il titolo non innocuo di
ancora sano, l’aveva preavvertita, «mammina, non sono Volontà di potenza prende qui la parola una nuova filo-
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cose per te» ) e alcune poesie, Elisabeth aveva risposto: sofia...» ) e al quale non rinunciò mai, ma nell’aver reso
«Le opere di un genio appartengono al mondo, non alla tematico e in qualche modo sistematico ciò che nemme-
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famiglia» . no Nietzsche era riuscito a render tale, tanto da rinviare
È vero che Elisabeth, con la collaborazione di Gast e, l’opera a giorni migliori che, per l’esplosione della follia,
in un primo tempo, di August Horneffer, pubblicò nel non arrivarono più. Questo naturalmente è grave ma
1901, nel 1906 e nel 1911, un’opera, l’anche troppo non rende Nietzsche più o meno precursore del nazismo
famigerata Volontà di potenza (Wille zur Macht) che, perché che il pensiero della “volontà di potenza”, siste-
com’è stato chiarito una volta per tutte in modo inoppu- matizzato o no, sia comunque centrale in Nietzsche non
gnabile dall’edizione Adelphi di Colli e Montinari, è il ghiribizzo di Elisabeth per vendere più copie, ma
Nietzsche non aveva, in quanto tale, mai scritto, defi- l’opinione di Heidegger – che è sicuramente l’interprete
nendola, per di più, “fondamentale” nel pensiero del più penetrante di Nietzsche –, il quale ritiene che intor-
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fratello . Ed è proprio questo l’addebito più pesante no a questa idea, indissolubilmente legata a quella del-
che le si muove. Ma si tratta di un falso molto relativo. l’“eterno ritorno” ruoti, sia negli editi che negli inediti,
Elisabeth utilizzò materiali che Nietzsche aveva preso a tutto il pensiero nicciano degli ultimi anni.
elaborare dal 1883 in vista di un libro che voleva chia- L’interpretazione di Nietzsche in senso nazista non
mare Volontà di potenza (o Trasvalutazione di tutti i dipende quindi dalle manipolazioni della sorella ma da
valori), di cui annunciò più volte pubblicamente l’uscita chi lo legge. Come avverte Montinari, “buoni lettori” di
come sua “opera principale”, a cui lavorò, con piani e Nietzsche, lettori cioè che non lo nazifichino, si poteva
abbozzi, fino all’estate del 1888 e anche oltre, e che alla essere anche prima che si scoprissero, o si facesse finta
fine, non riuscendo a venirne a capo, rinviò sine die di scoprire (perché Elisabeth non sostenne mai che La
senza però rinunciarvi del tutto. Mentre per l’edizione volontà di potenza era un libro compiuto e pronto per la
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del 1901 c’è veramente poco da dire, sia perché 372 dei stampa ), le manipolazioni della sorella . Si tratti di
483 frammenti furono ordinati secondo una precisa Nietzsche o di Marx o di Trotzkij o di qualunque gran-
numerazione e rubricazione di Nietzsche e appoggian- de pensatore il problema è sempre quello degli epigoni.
dosi a un suo piano abbozzato nel 1887, sia perché si C’è anche chi ha interpretato Nietzsche in chiave marxi-
avvertiva il lettore che si trattava di “studi e frammenti” sta o addirittura come un teorico della democrazia ame-
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