Page 364 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Alle  passeggiate  Nietzsche  teneva  moltissimo  e  se
                   ore un ragazzo che suona il tamburo o è attratto da una
 qualche volta la madre, stanca, non ne aveva voglia, lui  sono  tornati  quelli  di  un  bambino.  Sta  a  guardare  per
 insisteva perché uscissero. Era uno dei pochissimi inte-  locomotiva che va avanti e indietro.
 ressi che gli erano rimasti, insieme alla musica, al piano,  A  fine  settembre  venne  a  trovarlo  per  qualche  ora
 che suonava anche nelle rare occasioni in cui la madre  Paul  Deussen  con  la  moglie.  Nietzsche  andò  con  la
 lo portava in visita a qualche famiglia di Naumburg, e ai  madre  a  prenderlo  alla  stazione  e  volle  a  tutti  i  costi
 bagni  che,  sempre accompagnato  da  lei,  andava  a fare  aiutarlo a portare le valigie. Deussen scrisse a Overbeck:
 due volte la settimana in un laghetto adibito a piscina e  «Grazie alle amorose cure della madre è in ottime con-
 sorvegliato da un bagnino del municipio. A volte Nietz-  dizioni.  Mangia  con  appetito,  dorme  bene,  fa  lunghe
 sche  veniva  preso  dalla  smania  di  partire  per  Lipsia  o  passeggiate con la madre... Anche il suo comportamento
 per Torino dove, diceva, doveva andare a riprendere le  era  tranquillo  e  non  dava  particolarmente  nell’occhio.
 cose che vi aveva lasciato, ma bastava niente perché si  Ma psichicamente appare quasi del tutto spento. Per lo
 distraesse e dimenticasse tutto. Si impuntava invece su  più stava muto e ascoltava e le sue risposte erano remi-
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 dettagli  minimi  e  non  c’era  verso  di  smuoverlo  con  la  niscenze frammentarie del passato» . Prendendolo sot-
 ragionevolezza. Allora la madre metteva ostentatamente  tobraccio Deussen cercò di portare il discorso su Scho-
 il broncio, ignorandolo, e poco dopo lui le si avvicinava,  penhauer  e  Nietzsche,  come  se  affermasse  una  verità
 le baciava la mano e diceva: «Come volevi tu, mammi-  fondamentale,  scandì:  «Arthur  Schopenhauer  è  nato  a
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 na» o, in modo più adulto, «va bene, va bene, carissi-  Danzica» . E fu la sola cosa in grado di dire su quell’ar-
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 ma» .             gomento  che  un  tempo  l’aveva  tanto  appassionato.
 Qualche  pomeriggio,  per  rompere  la  monotonia  di  Quando il discorso cadde sulla Spagna, da cui i Deussen
 quella vita, Franziska lo portava dai Krug o dai Pinder,  erano  appena  tornati,  Nietzsche  si  rianimò:  «Spagna!
 le famiglie degli amici d’infanzia, lui la seguiva come un  Anche Deussen c’è stato!». «Ma Deussen sono io» disse
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 cagnolino  ma  non  sembrava  particolarmente  contento:  l’amico. Nietzsche lo guardò stupefatto .
 «Dovresti avere con te qualche persona colta» gli diceva  Nel  dicembre  del  1890  Elisabeth  tornò  provvisoria-
 la  madre  per  incoraggiarlo  a  queste  uscite,  ma  lui  ri-  mente  in  Germania.  Nel  1889  si  era  consumata  anche
 spondeva: «Così come si vive insieme, noi due, non c’è  un’altra  tragedia  in  casa  Nietzsche:  a  giugno,  sei  mesi
 proprio  nessuno  che  possa  prender  il  tuo  posto,  cara  dopo il collasso del filosofo, Bernard Förster, il cognato,
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 mammina» .  In  una  famosa  foto  di  quest’epoca  lo  si  si  era  suicidato.  Le  cose  infatti  erano  andate  sempre
 può vedere in posa al braccio della madre, l’aspetto flo-  peggio  per  la  Nuova  Germania.  La  terra  che  Förster
 rido,  l’aria  ilare  e  gioconda.  È  senza  cravatta,  con  la  aveva avuto in concessione dal governo del Paraguay si
 camicia aperta sul collo, perché il sangue non gli vada  era rivelata inadatta alla coltivazione e il posto, torrido
 alla testa.       e battuto da piogge torrenziali e devastanti, particolar-
 Non  tutte  le  sere  va  subito  a  nanna,  a  volte  assiste  mente  inospitale.  Le  famiglie,  una  quarantina,  che  si
 dalla  sua  veranda  ai  concerti  della  banda  municipale  erano lasciate coinvolgere in quell’avventura vivevano, a
 oppure  la  madre  lo  porta  a  vedere  le  giostre,  i  fuochi  più  di  quattro  anni  dall’insediamento  della  colonia,  in
 d’artificio, più raramente le gare di tiro con l’arco e lui  condizioni  molto  più  miserabili  delle  più  povere  fami-
 ride rumorosamente, fanciullescamente. I suoi interessi  glie tedesche. Inoltre Förster aveva rivenduto ai coloni




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