Page 363 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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Alle  passeggiate  Nietzsche  teneva  moltissimo  e  se
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                   qualche volta la madre, stanca, non ne aveva voglia, lui               sono  tornati  quelli  di  un  bambino.  Sta  a  guardare  per
                   insisteva perché uscissero. Era uno dei pochissimi inte-               locomotiva che va avanti e indietro.
                   ressi che gli erano rimasti, insieme alla musica, al piano,              A  fine  settembre  venne  a  trovarlo  per  qualche  ora
                   che suonava anche nelle rare occasioni in cui la madre                 Paul  Deussen  con  la  moglie.  Nietzsche  andò  con  la
                   lo portava in visita a qualche famiglia di Naumburg, e ai              madre  a  prenderlo  alla  stazione  e  volle  a  tutti  i  costi
                   bagni che,  sempre  accompagnato  da lei, andava a  fare               aiutarlo a portare le valigie. Deussen scrisse a Overbeck:
                   due volte la settimana in un laghetto adibito a piscina e              «Grazie alle amorose cure della madre è in ottime con-
                   sorvegliato da un bagnino del municipio. A volte Nietz-                dizioni.  Mangia  con  appetito,  dorme  bene,  fa  lunghe
                   sche  veniva  preso  dalla  smania  di  partire  per  Lipsia  o        passeggiate con la madre... Anche il suo comportamento
                   per Torino dove, diceva, doveva andare a riprendere le                 era  tranquillo  e  non  dava  particolarmente  nell’occhio.
                   cose che vi aveva lasciato, ma bastava niente perché si                Ma psichicamente appare quasi del tutto spento. Per lo
                   distraesse e dimenticasse tutto. Si impuntava invece su                più stava muto e ascoltava e le sue risposte erano remi-
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                   dettagli  minimi  e  non  c’era  verso  di  smuoverlo  con  la         niscenze frammentarie del passato» . Prendendolo sot-
                   ragionevolezza. Allora la madre metteva ostentatamente                 tobraccio Deussen cercò di portare il discorso su Scho-
                   il broncio, ignorandolo, e poco dopo lui le si avvicinava,             penhauer  e  Nietzsche,  come  se  affermasse  una  verità
                   le baciava la mano e diceva: «Come volevi tu, mammi-                   fondamentale,  scandì:  «Arthur  Schopenhauer  è  nato  a
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                   na» o, in modo più adulto, «va bene, va bene, carissi-                 Danzica» . E fu la sola cosa in grado di dire su quell’ar-
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                   ma» .                                                                  gomento  che  un  tempo  l’aveva  tanto  appassionato.
                      Qualche  pomeriggio,  per  rompere  la  monotonia  di               Quando il discorso cadde sulla Spagna, da cui i Deussen
                   quella vita, Franziska lo portava dai Krug o dai Pinder,               erano  appena  tornati,  Nietzsche  si  rianimò:  «Spagna!
                   le famiglie degli amici d’infanzia, lui la seguiva come un             Anche Deussen c’è stato!». «Ma Deussen sono io» disse
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                   cagnolino  ma  non  sembrava  particolarmente  contento:               l’amico. Nietzsche lo guardò stupefatto .
                   «Dovresti avere con te qualche persona colta» gli diceva                 Nel  dicembre  del  1890  Elisabeth  tornò  provvisoria-
                   la  madre  per  incoraggiarlo  a  queste  uscite,  ma  lui  ri-        mente  in  Germania.  Nel  1889  si  era  consumata  anche
                   spondeva: «Così come si vive insieme, noi due, non c’è                 un’altra  tragedia  in  casa  Nietzsche:  a  giugno,  sei  mesi
                   proprio  nessuno  che  possa  prender  il  tuo  posto,  cara           dopo il collasso del filosofo, Bernard Förster, il cognato,
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                   mammina» .  In  una  famosa  foto  di  quest’epoca  lo  si             si  era  suicidato.  Le  cose  infatti  erano  andate  sempre
                   può vedere in posa al braccio della madre, l’aspetto flo-              peggio  per  la  Nuova  Germania.  La  terra  che  Förster
                   rido,  l’aria  ilare  e  gioconda.  È  senza  cravatta,  con  la       aveva avuto in concessione dal governo del Paraguay si
                   camicia aperta sul collo, perché il sangue non gli vada                era rivelata inadatta alla coltivazione e il posto, torrido
                   alla testa.                                                            e battuto da piogge torrenziali e devastanti, particolar-
                      Non  tutte  le  sere  va  subito  a  nanna,  a  volte  assiste      mente  inospitale.  Le  famiglie,  una  quarantina,  che  si
                   dalla  sua  veranda  ai  concerti  della  banda  municipale            erano lasciate coinvolgere in quell’avventura vivevano, a
                   oppure  la  madre  lo  porta  a  vedere  le  giostre,  i  fuochi       più  di  quattro  anni  dall’insediamento  della  colonia,  in
                   d’artificio, più raramente le gare di tiro con l’arco e lui            condizioni  molto  più  miserabili  delle  più  povere  fami-
                   ride rumorosamente, fanciullescamente. I suoi interessi                glie tedesche. Inoltre Förster aveva rivenduto ai coloni




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