Page 358 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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maestro  nel  mascherarsi  dietro  i  suoi  scritti  (in  questo
                   contratto la sifilide due volte, il che è ovviamente impos-
 modo però anche, ingenuamente, rivelandosi). Lo con-  fermazione basta pensare che Nietzsche dichiarò di aver
 fessa lui stesso in una lettera alla sorella del maggio del  sibile, e di aver sofferto di crisi epilettiche fino a dicias-
 1885: «Tutto quanto ho scritto fino a oggi è pura faccia-  sette anni, il che è falso.
 ta, quel che riguarda me comincia con i puntini di so-  Ma l’argomento che taglia la testa al toro è un altro.
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 spensione» .      La sifilide a un certo stadio – e se Nietzsche ne avesse
 Comunque non c’è alcun bisogno di perdersi in tutte  sofferto li aveva indubbiamente percorsi tutti – produce
 queste supposizioni, che lasciano il tempo che trovano.  una  miriade  di  piccole  ferite,  di  lesioni  sclerogommose
 La soluzione dell’enigma della follia di Nietzsche non va  come si dice in termini medici, ben visibili e indelebili.
 cercata nell’esegesi delle sue opere o in incerte e lontane  I medici che ebbero in cura Nietzsche a Basilea, a Jena
 testimonianze  degli  anni  Sessanta  e  Settanta  dell’800,  e a Naumburg, che lo visitarono da cima a fondo, non
 cioè  venti  o  trent’anni  prima  che  esplodesse,  ma  nel  avrebbero potuto non vederle e rilevarle. E invece dalla
 luogo più logico: fra i medici che lo ebbero in cura dopo  cartella clinica di Jena risulta solo una cicatrice a destra
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 il collasso psichico.  del frenulo del prepuzio che, da sola, è irrilevante . Su
 È vero che nell’anamnesi del manicomio di Jena, cioè  questa base i medici non potevano diagnosticare la sifi-
 nell’esame clinico che raccoglie i precedenti, patologici  lide. E infatti non la diagnosticarono. Il professor Wille,
 e non, di un malato, ma non nella diagnosi, che è quella  quando  la  cosa  venne  in  discussione  dopo  il  libro  di
 di paralisi progressiva senza specificarne l’origine, è indi-  Möbius,  dichiarò:  «Segni  corporali  di  un  precedente
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 cata  come  possibile  causa  della  follia  la  sifilide.  Ed  è  processo sifilitico non erano dimostrabili» . E il dottor
 proprio da qui che nasce l’equivoco. In un primo tempo  Gutjahr,  che  era  il  medico  curante  di  Nietzsche  a
 si  pensò  che  questa  informazione  fosse  stata  data  da  Naumburg:  «Ho  visitato  Nietzsche  per  trovare  segni
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 Overbeck  nel  qual  caso,  visti  gli  stretti  rapporti  fra  i  residui di una lue e non ho trovato niente» . Lo stesso
 due, avrebbe avuto una qualche importanza, in seguito  Binswanger, che della paralisi progressiva era il massimo
 si  accertò  che  la  fonte  era  il  dottor  Mähly,  il  giovane  esperto,  ricordò  che,  statisticamente,  solo  una  percen-
 medico che aveva accompagnato il malato a Jena e che,  tuale di questa malattia era riconducibile alla lue e che
 non avendolo visitato e conoscendolo solo di vista, non  non c’era nessuna prova che Nietzsche si fosse infettato
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 aveva alcun titolo per affermare una cosa del genere. Il  di sifilide .
 giorno dell’ingresso di Nietzsche nel manicomio di Jena  Non era sifilide. Allora che cos’era? Quello di paralisi
 Binswanger  incamerò  quindi  questa  informazione  di  progressiva  era,  alla  fine  dell’Ottocento,  un  concetto
 Mähly e la mise, insieme all’ereditarietà e ad altri fattori,  vago che comprendeva un’infinità di cause. Che Nietz-
 fra  le  possibili  cause  della  follia,  in  attesa  di  ulteriori  sche fosse impazzito per l’uso e l’abuso di sonniferi, in
 verifiche,  e  infatti  nell’anamnesi  la  sifilide  è  rubricata  particolare di cloralio idrato, tesi molto cara, per com-
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 sotto  la  dicitura  “altre  cause” .  Il  fatto  che  lo  stesso  prensibili motivi, alla sorella e alla madre, è improbabi-
 Nietzsche  abbia  dichiarato  ai  medici  di  Jena  di  essersi  le, per non dire impossibile. Negli ultimi anni non ci fu
 infettato  di  lue  vuol  dire  poco  o  nulla.  Sulla  sua  vita  l’abuso e nemmeno l’uso, perché Nietzsche era diventa-
 Nietzsche raccontava fandonie quando era sano, figuria-  to più salutista che mai e aveva completamente abolito,
 moci da folle. Per misurare l’attendibilità di questa af-  oltre  alla  birra,  al  vino,  al  caffè,  al  tè,  ogni  sorta  di




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