Page 356 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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gonorrea durante gli anni di studio a Lipsia. Ma a parte
                   troverebbero spazio in un quotidiano di provincia e che
 che Eiser è un medico da prendere con le molle perché,  conda mano ma di terza e addirittura di quarta che non
 come abbiamo visto, interpretava con molta disinvoltura  invece sono finite in uno studio scientifico come preten-
 la  propria  professione,  anche  se  questa  notizia  fosse  de di essere quello di Lange-Eichbaum.
 vera, e abbiamo molti motivi per dubitarne, la gonorrea  Puerile  è  anche  l’approccio  di  fondo  di  Möbius.  Si
 è  il  caro  e  vecchio  “scolo”  che  con  la  sifilide  non  ha  basa infatti su una tautologia. Möbius parte dal presup-
 niente a che vedere. E inoltre se anche corrispondesse a  posto che l’opera di Nietzsche sia quella di un pazzo. E
 verità che Nietzsche confessò a Eiser nel 1876 di essersi  qual è la prova? La stessa opera di Nietzsche. Un pro-
 preso  la  gonorrea  nel  1866  è  molto  probabile  che  gli  cedimento  che  si  qualifica  da  sé.  In  ogni  caso  Möbius
 abbia raccontato una balla perché è valida qui l’acida,  individua negli scritti nicciani alcuni sintomi, la megalo-
 ma centrata, osservazione di Verrecchia che «sono pro-  mania, la mania di grandezza, il senso di onnipotenza,
 prio gli inibiti sessuali come Nietzsche ad inventarsi sto-  eccetera, che, amplificati, sono gli stessi che si manife-
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 rie del tutto contrastanti con la loro natura» . E, più in  stano  nella  follia  conclamata.  Ma  ciò  è  ovvio:  la  follia
 generale,  di  menzogne  sulla  propria  vita  Nietzsche  ne  non  è  che  l’indurimento  e  l’esasperazione  ossessiva  di
 diceva moltissime.  qualcosa che è già in noi, di manie, di fissazioni, di modi
 Lange-Eichbaum è uno degli ultimi, in ordine di tem-  di essere, che di per sé sono innocenti, lati ineludibili di
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 po,  ad  aver  sostenuto,  in  un  saggio  del  1961 ,  la  tesi  ogni carattere, e che la follia rende patologici. In quanto
 della  sifilide  di  Nietzsche  e  ne  data  l’inizio  dal  1866.  tali non sono sintomi premonitori della follia, altrimenti
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 Anche questo autore è quindi costretto, come tutti quel-  saremmo tutti pazzi . Nel genio, per esempio, è insito,
 li  che  fanno  risalire  la  lue  ad  anni  così  lontani,  ad  ag-  quasi sempre, un quid di megalomania, ma non tutti i
 grapparsi  all’ipotesi  del  decorso  “atipico”.  Porta  però,  geni sono pazzi o lo diventano.
 in aggiunta, delle “prove documentali”: «Un noto neu-  In quanto a Janz, sicuramente il più documentato dei
 rologo berlinese» scrive, «mi ha comunicato che Nietz-  biografi di Nietzsche, sulla questione è molto confuso e
 sche da studente si infettò di lue in un bordello di Li-  contraddittorio,  anche  se  finisce  per  propendere  per
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 psia» .  E  come  faceva  a  saperlo  il  “noto  neurologo”?  l’ipotesi  della  sifilide.  In  contrario  afferma  però  che  è
 Glielo  avevano  detto  due  un  po’  meno  noti  medici  di  strano che Nietzsche, finché ebbe il controllo di se stes-
 Lipsia che «avevano sottoposto Nietzsche a trattamento  so, non abbia mai confidato la propria malattia a nessu-
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 antisifilitico, i nomi di quei medici erano noti» . Anche  no, nemmeno ai suoi taccuini, nei quali anzi si pone la
 Möbius sosteneva di essere stato in possesso di lettere di  domanda se i delinquenti malati di lue debbano essere
 questi due medici, a lui dirette, che attestavano la sifili-  castrati per il bene della comunità. Ci pare un’argomen-
 de di Nietzsche, lettere che però, sfortunatamente, era-  tazione fragilissima. La sifilide, come oggi l’Aids, non è
 no  andate  perdute.  E  l’ottimo  Lange-Eichbaum  trova  di quelle malattie di cui si vada a parlare in giro, tanto
 conforto  nel  fatto  che  nel  1930  sulla  «Medizinische  meno in quell’epoca puritana. Né se ne lasciano tracce
 Wochenschrift» un tale aveva scritto di aver avuto con-  nei  propri  appunti  quando  si  è  convinti,  come  lo  era
 ferma  di  questo  carteggio  con  Möbius  «dal  fratello  di  Nietzsche, che dopo morti si sarà famosi e che ci sarà
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 Möbius  e  dal  figlio  di  uno  dei  medici» .  Si  tratta  di  quindi sicuramente qualcuno che verrà a rovistare anche
 notizie anonime e nemmeno di prima e neanche di se-  nei  nostri  scritti  più  intimi.  Del  resto  Nietzsche  era




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