Page 335 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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«20 gennaio: Schiamazzo ininterrotto, lo si è dovuto
viaggio che fu particolarmente difficile nell’ultima ora,
da Weimar a Jena, perché Nietzsche ebbe altri attacchi isolare.
di rabbia e buttò fuori dal finestrino i suoi guanti e 26 gennaio: Riconosce subito il medico come Signor
anche l’adorata torta di ricotta. Dottore.
L’ingresso di Nietzsche nel manicomio di Jena non fu 3 febbraio: Imbrattato di feci.
molto diverso da quello alla Friedmatt: «Il malato va nel 10 febbraio: Molto rumoroso. Spesso ira con grida
reparto con molti inchini di cortesia. Con passo maesto- inarticolate.
so, guardando il soffitto, entra nella sua stanza e ringra- 23 febbraio: All’improvviso prende a calci un altro
zia per “la grandiosa accoglienza”. Non sa dove si trova. paziente. “Da ultimo sono stato Federico Guglielmo”.
A volte crede di essere a Naumburg, a volte a Torino. 28 febbraio: Prega sorridendo il medico: “Mi dia un
Riferisce correttamente i suoi dati personali. L’espres- po’ di salute”.
sione del viso è sicura di sé, spesso autocompiaciuta e 10 marzo: Molto affamato, riconosce sempre i medici,
affettata. Gesticola e parla incessantemente con tono dice di essere a volte il duca di Cumberland, a volte
affettato e parole enfatiche, a volte in italiano, a volte in l’imperatore.
francese. Cerca innumerevoli volte di stringere la mano 23 marzo: Crescente paresi del facciale destro quando
ai medici. Colpisce il fatto che il paziente, pur essendo è a riposo.
stato a lungo in Italia, spesso sbaglia o non conosce 26 marzo: Chiede spesso di andare a letto a metà
affatto le parole più semplici delle frasi che dice in ita- giornata. Va in giro spesso cantando e battendo i piedi.
liano. Quanto al contenuto, si nota dispersione di idee 1 aprile: Imbrattato di escrementi. “Chiedo una veste
nel suo parlare, a volte parla delle sue grandi composi- da camera per una salvezza radicale. Di notte sono state
zioni musicali e ne cita dei passaggi, parla dei suoi “con- da me ventiquattro puttane”.
siglieri di legazione e servitori”. Mentre parla fa smorfie 5 aprile: Urina nello stivale e beve l’urina.
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quasi tutto il tempo» . 17 aprile: “Di notte hanno imprecato contro di me,
Queste furono le prime, poco incoraggianti, osserva- dicevano che mia madre se l’era fatta addosso; hanno
zioni dei medici di Jena al momento del ricovero. Si usato contro di me le macchinazioni più terribili”.
rinunciò quasi subito a dargli la compagnia di altri alie- 18 aprile: Mangia escrementi.
nati più o meno al suo livello, come si era pensato in un 19 aprile: Scrive cose incomprensibili sulle pareti.
primo tempo. Nietzsche non dimostrò mai alcun inte- “Voglio un revolver se è vero il sospetto che la grandu-
resse per i propri compagni di sventura, non gli parlava chessa stessa attua queste porcherie e questi attentati
e non aveva rapporti con loro. Si rinunciò anche, per il contro di me. Mi rendono malato a destra della fronte”.
momento, a ricoverarlo nel reparto “pazienti tranquilli”. 25 aprile: Di notte bisogna sempre isolarlo.
Tre giorni dopo il suo ingresso la cartella clinica annota: 27 aprile: Frequenti impeti d’ira. Si imbratta di escre-
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«Trasferito nella stanza sorvegliata» . menti.
Nietzsche rimase nel manicomio di Jena quattordici 29 aprile: Ogni tanto legge e ricorda quel che ha letto.
mesi, dal 18 gennaio 1889 al 24 marzo 1890. La diagnosi 5 maggio: Dà al medico un biglietto sporco e illeggi-
fu la stessa di Basilea: Paralisi progressiva. Il suo calvario bile, il suo testamento.
è cadenzato dalle annotazioni della cartella clinica: 16 maggio: “Continuano ad avvelenarmi”.
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