Page 154 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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 «Se questo poeta non è un autentico genio, allora non so
                   deve stare attento alla lira, anzi al franco, ma questo è
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 cosa sia un genio» .  me  stesso» .  Cominciano  anche  a  mancargli  i  soldi  e
 Cominciavano intanto ad affiorare i primi dubbi sulla  un problema secondario perché le sue esigenze si sono
 decisione, presa solennemente con Malwida a Sorrento,  molto ridotte.
 di  abbandonare  l’università.  Forse  sarebbe  sufficiente,  Nel  frattempo  è  arrivata  l’estate,  l’anno  di  congedo
 scrive a Overbeck, lasciare il ginnasio. Però nota: «Que-  sta per finire e bisogna prendere una decisione definiti-
 sta cattedra di Basilea troppo prematura si sta proprio  va su Basilea. Come al solito è dilaniato da opposti sen-
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 rivelando come il principale infortunio della mia vita» .  timenti. Un giorno accusa Basilea e la filologia di averlo
 Da Bad Ragaz passò a Rosenlaui Bad, a un’altitudine  fatto  ammalare,  un  altro  pensa  esattamente  l’opposto:
 maggiore, convinto che le vette fossero per lui più con-  finché stava nel suo, con la filologia, era sano, è la filo-
 geniali e salutari. Sta un po’ meglio i primi giorni e poi  sofia  la  responsabile  di  tutto.  Il  28  giugno  scrive  alla
 viene ripreso dai suoi disturbi, anche se in forma un po’  sorella:  «Ho  orrore  di  Basilea,  dove  sono  costretto  a
 meno  violenta  che  a  Sorrento  e  a  Bad  Ragaz.  Soffre,  vivere  come  una  larva  e  dove  sono  diventato  davvero
 ormai da tempo, di insonnia e per combatterla fa uso di  nervoso e malinconico. Mi stimano, ma cosa ho in co-
 cloralio idrato e anche di oppio. Gli occhi vanno sempre  mune con loro? In che cosa posso essere utile a loro e
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 male. Si rende conto che non ha più di un’ora e mezza  loro  a  me?» .  Il  1°  luglio,  tre  giorni  dopo,  scrive  a
 al giorno di autonomia per leggere e scrivere, se va oltre  Malwida: «In ottobre sono deciso a far ritorno a Basilea
 deve pagarne lo scotto il giorno stesso con violenti do-  e  a  riprendere  la  mia  vecchia  attività.  Io  non  resisto
 lori agli occhi e quarantotto ore dopo con la solita emi-  senza  la  sensazione  di  essere  utile  e  i  Basilesi  sono  gli
 crania. È questa situazione che determina un metodo di  unici che mi fanno sentire tale. Il mio assai problematico
 lavoro che non abbandonerà più: passeggia da solo per  meditare e scrivere mi ha fatto stare finora sempre male;
 sei-otto ore, rimuginando fra sé i suoi pensieri, spesso ad  fintantoché ero un vero studioso ero anche sano, ma poi
 alta voce, raffinandoli anche stilisticamente, di quando  ci si è messa di mezzo la musica snervante e la filosofia
 in quando prende qualche appunto su un taccuino ta-  metafisica  e  la  preoccupazione  per  mille  cose  che  non
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 scabile, e poi la sera, in albergo, butta giù di getto quel  mi riguardano» . Il 30 agosto scrive a Maria Baumgart-
 che ha elaborato.  ner: «Ora mi appare sempre più chiaro che in realtà è
 A Rosenlaui Bad, come già a Bad Ragaz, passa intere  stata l’eccessiva violenza che ho dovuto fare a me stesso
 giornate da solo, in albergo mangia per conto suo, e non  a Basilea a farmi ammalare… Io lo so, lo sento che sono
 alla table d’hôte, non conosce nessuno. Il suo rapporto  chiamato a qualcosa di più alto di quel che si esprime
 con la solitudine, che in seguito diventerà la sua condi-  nella mia tanto rispettabile posizione di Basilea e io mi
 zione esistenziale, è, e rimarrà sempre, ambivalente. Da  sento  più  che  un  filologo…  “Io  anelo  a  me  stesso”,
 un lato se ne lamenta: «Grande è la mia solitudine, le  questo è stato in realtà il tema costante dei miei ultimi
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 mie prospettive assai fosche, odioso il presente» . D’al-  dieci anni… non riesco neppure a dire quanta ricchezza,
 tro canto la solitudine vuol dire meno stress, meno affa-  quanta gioia creativa, nonostante tutti i dolori, io avverta
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 ticamento, niente inutili mondanità e, soprattutto, poter  in me non appena vengo lasciato solo» .
 stare  con  i  suoi  pensieri:  «Sulle  Alpi  sono  invincibile,  Alla fine decise di tornare all’università. Il primo set-
 soprattutto quando sono solo e non ho altri nemici che  tembre del 1877 partì da Rosenlaui Bad alle tre del mat-




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