Page 116 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
P. 116
37
altre città svizzere, come Zurigo, le donne erano escluse.
gia della morale, ponendo le premesse della medicina psi-
L’ingresso della Rubinstein sarebbe stato il grimaldello gia vitale» . E più profondamente ancora, in Genealo-
per cominciare a far saltare il tabù, così la pensava cosomatica ancora di là da venire: «Tutti gli istinti che
38
Nietzsche. In un plenum della facoltà la sua mozione non si scaricano all’esterno si ritorcono all’interno» . Il
venne battuta per sei voti a quattro. Uno dei più accaniti suo possente cervello sbarra la strada, in modo spietato,
oppositori fu il santone Jacob Burckhardt, misogino disumano, agli istinti che si vendicano somatizzando. E
notorio. Nietzsche si adopera anche perché la via che infatti le rarissime volte in cui Nietzsche, uscendo dal
costeggia l’università sia chiusa al traffico delle carrozze suo mondo esclusivamente mentale, si lascerà andare
che col rumore delle ruote e i colpi di frusta dei cocchie- alla vita e si distrarrà da se stesso, i disturbi scompari-
ri disturbano le lezioni. ranno quasi del tutto per riprendere appena rientra nel
Ma non ha più tempo per occuparsi di simili questio- suo guscio. D’altra parte è proprio questo meccanismo
ni, la malattia non gli dà tregua: «Ogni due-tre giorni sto che gli dà una straordinaria acutezza perché mentre via
35
a letto 36 ore» scrive a Rohde che gli dà un’udienza via lo isola dagli altri e dal mondo, lo costringe a con-
distratta perché è alle prese con un amore infelice. centrarsi, nel vuoto della sua vita, sul proprio pensiero
A Natale, periodo sempre particolarmente critico per che si avvita in spirali sempre più profonde. Nietzsche
lui, ha un vero e proprio collasso. Si convince che la sa anche questo: in una delle sue ultimissime pagine, al
malattia è la stessa che ha portato alla tomba suo padre, di là anche di Ecce homo, scrive: «Per quanto riguarda
una qualche affezione al cervello. Scrive: «Mio padre è la mia lunga infermità, non le devo infinitamente di più
39
morto a 36 anni di infiammazione cerebrale, è possibile della mia salute? Le devo la mia filosofia» . Il successo
36
che io faccia anche più presto» . Così non può andare del filosofo passa per lo scempio dell’uomo. Questo fu
avanti. Ritornato a Basilea da Naumburg, dove ha pas- il suo dramma.
sato le sue atroci feste, chiede immediatamente di essere Per ritemprarsi, ai primi di marzo, va in vacanza in
esonerato almeno dalle lezioni del liceo. L’Università montagna, a Montreux, sul lago di Ginevra. Lo accom-
accoglie la richiesta concedendogli un congedo provvi- pagna il fido Gersdorff. È un inizio di primavera fred-
sorio fino al termine del semestre, cioè fino a Pasqua. dissimo, con vento gelido, nevicate, tempeste, ma i due
Ma il 7 febbraio deve interrompere anche le lezioni non rinunciano a farsi camminate di sei ore. Torna a
universitarie. La situazione è così allarmante che la Basilea, la madre è ripartita ma c’è Elisabeth che si fer-
madre si precipita a Basilea per capire cosa sta succe- ma in pianta stabile per essergli vicina e curarlo. Lavora
dendo. Non lo capirà lei, povera donna, e non lo capi- alla Quarta inattuale. Richard Wagner a Bayreuth. Come
ranno i tanti medici che lo avranno sotto osservazione. dimostrano i quaderni preparatori, con continue corre-
Nietzsche sarà sottoposto a ogni genere di cura, senza zioni, variazioni di piano, temi elaborati a lungo e poi
risultato. La sua misteriosa malattia non verrà mai indi- lasciati cadere, è un lavoro tormentatissimo, non solo
viduata. Quello che andrà più vicino alla verità è pro- per le sue pessime condizioni di salute e per la vista che
prio Nietzsche quando nel luglio del 1888, a pochi mesi va sempre peggio (ad aiutarlo, come amanuense, c’è
dall’esplosione della follia, dirà: «Io non soffro affatto adesso Heinrich Köselitz), ma perché gli costa uno stra-
né di mal di testa, né di mal di stomaco, ma di un esau- ordinario sforzo di insincerità. Si tratta infatti di uno
rimento nervoso... derivante da una deficienza di ener- scritto propagandistico destinato all’inaugurazione del
124 125
0040.testo.indd 124 30-11-2009 12:13:49