Page 116 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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Scorribande di un inattuale
1.
I miei impossibili. - Seneca: ovvero il toreador della virtù. Rousseau: ovvero il ritorno
alla natura in impuris naturalibus. - Schiller: ovvero il trombettiere morale di Sàckingen. -
Dante: ovvero la iena che fa poesia nelle tombe. - Kant: ovvero cant come carattere
intelligibile. - Victor Hugo: ovvero il faro sul mare dell'assurdo. - Liszt: ovvero la scuola
della speditezza - dietro le donne. - George Sand: ovvero lactea ubertas, in tedesco: la mucca
da latte dal «bello stile». - Michelet: ovvero l'entusiasmo che si toglie i pantaloni... Carlyle:
ovvero il pessimismo come rigurgito del pranzo. - John Stuart Milk ovvero la chiarezza che
offende. - Les frères de Goncourt: ovvero i due Aiaci in lotta con Omero. Musica di
Offenbach. - Zola: ovvero «il piacere di puzzare». -
2.
Renan. - Teologia, ovvero corruzione della ragione a causa del «peccato originale» (il
cristianesimo). Testimone Renan che, non appena arrischia un sì o un no di ordine generale, fa
cilecca con penosa regolarità. Egli vorrebbe, per esempio, annodare insieme la science e la
noblesse; ma la science appartiene alla democrazia, lo si tocca con mano. Egli desidera, con
non poca ambizione, rappresentare un aristocratismo dello spirito: ma allo stesso tempo
davanti alla dottrina opposta, l'évangile des humbles, si mette in ginocchio e non solo in
ginocchio... A che serve tutta la libertà di pensiero, la modernità, il dileggio e la flessibilità
del torcicollo, se nelle viscere si è restati cristiani, cattolici e persino preti! Renan ripone la
sua inventiva nella seduzione, esattamente come un gesuita e un padre confessore; alla sua
spiritualità non manca il largo sorriso compiaciuto del prete - e, come tutti i preti, diventa
pericoloso soltanto quando ama. Nessuno gli sta a pari nell'adorare in modo mortalmente
pericoloso... Questo spirito di Renan, uno spirito che snerva, è una sciagura in più per la
povera Francia malata, malata nella volontà. -
3.
Sainte-Beuve. - Nulla dell'uomo; pieno di una piccola rabbia segreta contro tutti gli spiriti
virili. Egli se ne va attorno, sottile, curioso, annoiato, origliando, - in fondo una femmina, con
una vendicatività e una sensualità da femmina. Come psicologo, un genio della médisance; con
una inesauribile ricchezza di mezzi in tal senso; nessuno meglio di lui sa mescolare a una lode
il veleno. Plebeo negli istinti più bassi e affine al risentimento di Rousseau: di conseguenza
romantico - giacché sotto ogni romantisme grugnisce famelico l'istinto vendicativo di
Rousseau. Rivoluzionario, ma ancora abbastanza imbrigliato dalla paura. Senza libertà di
fronte a tutto ciò che ha forza (opinione pubblica, accademia, corte, persino Port Royal).
Inasprito verso ogni grandezza negli uomini e nelle cose, verso tutto ciò che creda in sé. Poeta