Page 114 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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spostamento del centro di gravità. Lo si sa già dappertutto: nell'essenziale - e la cultura resta
tale - i Tedeschi sono ormai fuori questione. Si domanda: avete da indicare anche un solo
spirito che conti per l'Europa? come contarono il vostro Goethe, il vostro Hegel, il vostro
Heinrich Heine, il vostro Schopenhauer? - Sul fatto che non esista più un solo filosofo
tedesco, non si finirà mai di meravigliarsi.
5.
A tutta l'istruzione superiore in Germania è venuta meno la cosa principale: lo scopo, come
pure i mezzi per raggiungerlo. Che l'educazione, la formazione siano esse stesse uno scopo - e
non «il Reich» -, che per questo scopo occorrano educatori - e non gli insegnanti ginnasiali e
i sapienti delle università - lo si è dimenticato... Occorrono educatori che siano essi stessi
educati, spiriti superiori, nobili, provati tali in ogni momento, provati tali dalla parola e dal
silenzio, culture diventate mature, dolci - non i dotti tangheri che il ginnasio e l'università
offrono oggi alla gioventù come «superiori nutrici». Mancano gli educatori, a parte le
eccezioni delle eccezioni, la condizione prima dell'educazione: di qui la decadenza della
cultura tedesca. - Una di quelle rarissime eccezioni è il mio stimabile amico Jacob Burckhardt
di Basilea: soprattutto a lui Basilea deve il suo primato di umanità. - Quello che le «scuole
superiori» della Germania effettivamente ottengono è un brutale addestramento per rendere
utilizzabili, sfruttabili per il servizio statale, con la minor perdita di tempo, un numero
esorbitante di giovani. «Educazione superiore» e numero esorbitante - è sin dal principio una
contraddizione. Ogni educazione superiore appartiene solo all'eccezione: si deve essere
privilegiati, per aver diritto a un così alto privilegio. Tutte le cose grandi e belle non possono
mai essere patrimonio comune: pulchrum est paucorum hominum. - Che cosa determina la
decadenza della cultura tedesca? Il fatto che l'«educazione superiore» non sia più un
privilegio - il democratismo della «cultura» divenuta «generale», comune... Non va
dimenticato che i privilegi militari costringono a un vero e proprio sovraffollamento delle
scuole superiori, ossia alla loro decadenza. - Nessuno è ormai più libero, nella Germania di
oggi, di dare ai propri figli una buona educazione: le nostre scuole «superiori» sono
organizzate tutte sulla più equivoca mediocrità quanto a insegnanti, a programmi, a finalità
educative. E ovunque regna una fretta indecorosa, come se andasse perduto qualcosa se il
giovane a 23 anni non ha ancora «finito», non sa ancora rispondere alla «questione
principale»: quale professione? - Una specie superiore di uomini, con licenza parlando, non
ama le «professioni», appunto perché si sa designata... Ha tempo, prende tempo, non pensa
affatto a «finire» - a trent'anni si è, nel senso di un'alta cultura, un principiante, un fanciullo. - I
nostri ginnasi strapieni, i nostri insegnanti ginnasiali sovraccarichi, instupiditi, sono uno
scandalo: per prendere le difese di questa situazione, come recentemente hanno fatto i
professori di Heidelberg, si avranno forse dei motivi, - ragioni non ce ne sono.
6.
- Per non venir meno alla mia natura, che è affermativa e solo mediatamente e
involontariamente ha a che fare con la contraddizione e la critica, presento subito i tre compiti
per i quali occorrono educatori. Bisogna imparare a vedere, bisogna imparare a pensare,
bisogna imparare a parlare e a scrivere: scopo di tutti e tre questi compiti è una cultura