Page 74 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
P. 74
accusare Andreas Osiander per aver aggiunto di propria iniziativa una prefazione anonima al
De Revolutionibus di Copernico, in cui si sostiene che il sistema copernicano vada
interpretato come un semplice strumento, senza alcuna pretesa di rappresentazione della
realtà. È a questa prefazione che Keplero si riferisce quando dice che l’opera di Copernico è
stata “arsa nel fuoco”.
Ciascuno subisce la sua violenza; all’opera di Copernico De Revolutionibus la principale che si
fa è questa, che gente ignorante dell’astronomia (e che interpreta i giudizi espressi nei libri non
secondo l’intendimento di quello, ma falsamente) giudica quell’opera da non leggersi se prima
non se ne toglie il moto della Terra: ciò equivale a dire che non la si può leggere se prima non è
stata arsa dal fuoco. Così, pensando che questi non vadano respinti con il ragionamento ma con
una risata, scrissi questo epigramma:
Si usava castrare il Poeta,
perché non fosse lascivo
e, tagliati i testicoli,
restava a lui la vita.
Attento Pitagora,
dicono che pensi troppo:
ti concedon la vita,
ma a prezzo del cervello.
J. Kepler, “Sogno”, tradotto in A. Lombardi, “Keplero. Una biografia scientifica”, Codice, Torino
2008
LA PERCEZIONE DEL MONDO
Keplero nel Sogno analizza il ruolo della percezione nella conoscenza del mondo. Galilei ha
mostrato l’importanza dell’esperienza, riproducibile e quantificata, ma Keplero mette in
guardia da quella ingenuità che ai nostri sensi mostra la via della fisica aristotelica. Per
questo conduce il suo lettore lungo un immaginario viaggio sulla Luna. Sulla Luna un giorno
dura un mese e la Terra ruota su se stessa immobile in un punto del cielo, come fissata con un
chiodo. Keplero sposta il punto di vista del lettore per metterlo in guardia: solo organizzando
le nostre percezioni con la ragione possiamo evitare di rimanere ingannati. Così, il fatto di
non avvertire il moto della Terra non deve farci pensare che essa sia ferma.
Ecco qui la trattazione della tesi principale nel bel mezzo del discorso. Noi terrestri riteniamo
senza dubbio che il suolo sul quale ci troviamo e, con esso, le sfere delle torri campanarie, se ne
stia perfettamente immobile mentre sarebbero le stelle ad attraversare il cielo sopra quelle sfere,
muovendo da oriente verso occidente. Ma questa percezione nulla toglie e nulla aggiunge alla
verità delle cose. Allo stesso modo i lunari pensano che il loro suolo e la sfera della Volva che gli
sta sospesa sopra, in alto, siano immobili, quando invece noi sappiamo con certezza che la Luna
è uno dei corpi celesti in movimento.
[…] Per quanto attiene lo scopo più nascosto di questo racconto, nasce in noi un piacevole
spirito di polemica. Tutti strepitano che il moto delle stelle intorno alla Terra è evidente agli occhi
di chiunque, come pure lo stato di quiete della Terra stessa. Io ribatto che agli occhi dei lunari