Page 75 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
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risultano invece evidenti la rotazione della nostra Terra, cioè della Volva, e anche l’immobilità
della Luna. Se mi si obiettasse che i sensi lunatici dei miei lunari si ingannano, con pari diritto
potrei obiettare che sono i sensi terreni di noi terrestri a ingannarsi, quando sono privi della
ragione.
J. Kepler, “Il Sogno di Keplero”, a cura di A. M. Lombardi, trad. di A. M. Lombardi e P. Borgonovo,
Sironi, Milano 2009
COS’È L’ASTRONOMIA?
Dopo aver pubblicato le sue tre leggi dell’astronomia, Keplero scrive l’Epitome
dell’astronomia copernicana. Uno dei maggiori pregi di questo libro è quello di esaltare il
dialogo tra astronomia e fisica, uno dei capisaldi dell’opera kepleriana ed anche uno dei
punti su cui fu meno compreso dai suoi contemporanei. In questa pagina Keplero ci offre la
sua definizione di astronomia, ricordandoci appunto di come essa non debba trascurarne la
parte fisica, cioè la parte relativa alla ricerca delle cause dei fenomeni. Infine, ricorda quello
che a suo parere è poi lo scopo finale della ricerca di un astronomo, «quello di raffigurarsi
l’autentica forma e struttura dell’intero universo».
Cos’è l’astronomia? È una scienza che tratta le cause delle cose che ci appaiono sulla Terra
mentre osserviamo il Cielo e le stelle […]. Qual è la relazione tra l’astronomia e le altre scienze?
1) L’astronomia è una parte della fisica, perché ricerca le cause delle cose e degli eventi naturali
[…]. I principali compiti dell’astronomo sono cinque […], registrare le osservazioni (parte
storica), elaborare un sistema di ipotesi (parte ottica), cercare le cause di tali ipotesi (parte fisica),
effettuare calcoli e redigere tavole astronomiche (parte aritmetica), dedicarsi alla strumentazione
(parte meccanica). La terza componente, fisica, è comunemente considerata non necessaria per
l’astronomo, ma in verità è della massima importanza, e non può davvero essere tralasciata.
Questo perché gli astronomi non dovrebbero essere liberi di escogitare qualsiasi cosa desiderino,
senza una motivazione; al contrario, si dovrebbe sempre giustificare con cause probabili le ipotesi
che si propongono […]. L’astronomo deve arrivare a elaborare una unica teoria, che riunisca
quegli asserti che fino a quel momento erano stati ricavati singolarmente […] giungendo infine
allo scopo principale, quello a cui l’astronomo aspira, e per raggiungere il quale espone ogni
propria idea per mezzo di argomentazioni sia geometriche sia fisiche, che è quello di raffigurarsi
l’autentica forma e struttura dell’intero universo. In verità è questo il vero Libro della Natura, in
cui il Creatore ha manifestato, attraverso una scrittura priva di parole, la propria essenza ed il
proprio volere al genere umano.
J. Kepler, “Epitome”, tradotto in A. Lombardi, “Keplero. Una biografia scientifica”, Codice, Torino
2008
IL PROCESSO DI SCOPERTA
Il processo di scoperta e di conoscenza viene più volte paragonato da Keplero al risveglio
dopo un sogno, come se prendessimo coscienza di qualcosa che inconsciamente già sappiamo.
Keplero è affascinato dalla “sapienza” della natura, per cui un’ape “sa” che deve costruire le
celle dell’alveare in un determinato modo, un fiocco di neve “sa” che deve crescere andando a