Page 73 - Keplero. Il cosmo come armonia di movimenti
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PAGINE SCELTE
AUTORITRATTO
Keplero all’età di ventisei anni redige un oroscopo familiare in cui analizza la propria vita
sin dall’infanzia. Una testimonianza preziosa, che ci offre informazioni sui familiari, sulle
vicende personali e sul carattere dello scienziato. In questo stralcio possiamo leggere la
descrizione che Keplero offre di sé, parlando in terza persona. Lo scritto verrà pubblicato
nella prima edizione dell’opera omnia, alla fine dell’Ottocento.
Quest’uomo ha in ogni cosa una natura canina. Il suo aspetto è quello di un cagnolino. 1: il suo
corpo è agile, nervoso e ben proporzionato. Anche i suoi appetiti erano simili: amava rosicchiare
gli ossi e le croste di pane ed era talmente goloso che prendeva tutto quel che vedeva; tuttavia, al
pari dei cani, beve poco e si accontenta dei cibi più semplici. 2: le sue maniere erano simili.
Ricercava di continuo l’amicizia altrui, in tutto era dipendente dagli altri, si piegava ai loro
desideri, non si irritava mai quando lo respingevano, aspettando con ansia di rientrare nelle loro
buone grazie. Era incessantemente in movimento, ficcando il naso nelle scienze, la politica e gli
affari privati, compresi i più vili; sempre a seguito di qualcuno, imitando i suoi atti e i suoi
pensieri. La conversazione lo infastidisce, tuttavia accoglie le visite come un cagnolino, però
quando gli viene tolta la più piccola cosa, alza il muso e ringhia. Insegue con tenacia i malvagi –
abbaia loro dietro. È cattivo, morde la gente con i suoi sarcasmi. Detesta a fondo un sacco di
gente e costoro lo evitano, però i suoi maestri gli vogliono bene. Ha un orrore tipicamente canino
per i bagni, i profumi e le lozioni. La sua agitazione non conosce limiti e ciò è certamente dovuto
a Marte in quadratura con Mercurio e in opposizione trina con la Luna; ciò nonostante si prende
buona cura della sua esistenza… Un vasto appetito delle cose più grandi. I suoi maestri
elogiavano le sue buone disposizioni, benché sul piano morale fosse il peggiore tra i suoi
contemporanei… Era religioso fino alla superstizione. A dieci anni quando per la prima volta
lesse la Sacra Scrittura… deplorò il fatto che gli venisse rifiutato l’onore di essere profeta a causa
dell’impurità della sua vita. Quando commetteva una colpa, faceva un rito espiatorio nella
speranza di evitare in tal modo il castigo: ciò consisteva nella pubblica confessione delle sue
colpe… In quest’uomo c’erano due tendenze contrarie: sempre rimpiangere il tempo perso e
sempre perderlo volentieri. Mercurio, infatti, rende inclini ai divertimenti, ai giochi e altri minuti
piaceri…Poiché la sua prudenza in materia di denaro lo manteneva lontano dal gioco, giocava
spesso da solo. C’è da osservare che la sua preoccupazione di economizzare non mirava ad
acquisire ricchezze, bensì ad allontanare il suo timore della povertà – sebbene, forse, l’avarizia
provenga da un eccessivo timore di questo tipo…
J. Kepler, “Appunto”, in A. Koestler, “I sonnambuli, storia delle concezioni dell’universo”, trad.
dall’inglese di M. Giacometti, Jaca Book, Milano 2010
IL RISCHIO DI ESSERE COPERNICANI
In una nota del Sogno o astronomia lunare Keplero denuncia la triste condizione in cui sono
costretti a vivere gli astronomi che abbracciano la teoria copernicana. La Luna, scrive
Keplero, potrà forse offrir loro un rifugio dalle persecuzioni. Keplero era stato il primo ad