Page 74 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
P. 74
Ma non tutti accettarono così entusiasticamente
le nuove scoperte. Un tal Lodovico delle Colombe,
ad esempio, in una lettera del 27 maggio 1611 a
padre Cristoforo Clavio, si arrampicò sui vetri
sostenendo che la Luna sembrava avere asperità
simili a quelle terrestri, ma in realtà queste erano
come «figure di smalto bianco dentro una gran palla
di cristallo». Al che Galileo si divertì a ribattere, in
una lettera del 16 luglio 1611 a Gallanzone
Gallanzoni:
Veramente l’immaginazione è bella, solo gli manca il non
essere né dimostrata né dimostrabile. [...] Ma se noi pur
vorremo farci lecito l’imaginarci quello che ci piace, se altri
dirà che la Luna è circondata sfericamente da un trasparente
ma invisibile cristallo, io volentieri lo concederò, pur che con
pari cortesia sia permesso a me il dire che questo cristallo ha
nella sua superficie grandissimo numero di montagne
immense, et trenta volte maggiori che le terrene, le quali, per
essere di sustanzia diafana, non possono da noi esser vedute.
Et così potrò io figurarmi un’altra Luna dieci volte più
montuosa della prima.
Nel frattempo Galileo era però già andato oltre il
Sidereus Nuncius con le sue scoperte. In una lettera
del 30 luglio 1610 informò Belisario Vinta che «la
stella di Saturno non è una sola, ma un composto di
74