Page 38 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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è sembrato a sproposito inviarne una copia anche alla Vostra
Signoria Illustrissima nella forma precisa in cui l’ho scritta, con
la preghiera di leggerla insieme con il Padre Gesuita Cristoforo
Grienberger, insigne matematico e grandissimo amico, di cui mi
dichiaro servitore. Se poi a Sua Reverenza parrà opportuno,
potrà in qualche occasione farla pervenire anche nelle mani
dell’illustrissimo Cardinal Bellarmino, sul quale questi Padri
Domenicani hanno lasciato intendere di fare affidamento nella
speranza di ottenere, almeno, che l’opera di Copernico, la sua
dottrina e il suo pensiero, subiscano una condanna ufficiale.
La lettera fu da me scritta di getto, ma gli ultimi
avvenimenti e le argomentazioni che questi Padri adducono
perché tale dottrina venga condannata mi hanno indotto ad
approfondire la questione: in verità non solo mi rendo conto che
hanno detto tutto quello che io ho scritto, ma molto di più,
mostrando con quanta cautela si debbano trarre conclusioni in
merito ad argomenti riguardanti la natura e non la Fede cui si
può giungere mediante l’esperienza e l’applicazione del metodo
scientifico, e quali gravissime conseguenze possano derivare
dall’assumere come verità rivelate affermazioni delle Sacre
Scritture di cui si può giungere a dimostrare il contrario. Su
questi temi ho stilato uno scritto molto copioso, ma non l’ho
ancora rifinito al punto da potervene inviare una copia, il che
farò il più presto possibile. A proposito di questo scritto, quale
che sia l’efficacia delle mie ragioni e delle mie argomentazioni,
di una cosa sono certissimo: vi si troverà molto più zelo nei
confronti della Santa Chiesa e molto più rispetto per le Sacre
Lettere di quanto non appaia nei miei persecutori. Loro infatti si
affannano per far mettere all’Indice un libro da tanti anni
accettato dalla Santa Chiesa senza averlo, non dico letto o
capito, ma nemmeno visto; io non faccio altro che chiedere che
se ne esamini la dottrina e se ne valutino le argomentazioni da
parte delle persone più fedeli al cattolicesimo e più preparate;
che se ne confrontino le affermazioni con le sensate esperienze;
che insomma non venga condannato prima di provare che sia
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