Page 95 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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diceva, sta nella dignificazione, ovvero nel riuscire a prendere le
                distanze dai desideri della carne.

                       Lui, in verità, non ci riuscì del tutto: si dice, infatti, che sia
                morto di infarto mentre stava facendo l’amore. Tra un amplesso

                e  l’altro,  comunque,  ebbe  il  tempo  di  pubblicare  il  De
                incertitudine  et  vanitate  scientiarum  e  il  De  occulta

                philosophia.

                                               Teofrasto Paracelso
                       Altro  importante  medico-mago  fu  Filippus  Aureolus

                Theophrastus  Bombast  von  Hohenheim  (1493  -  1541),  più
                brevemente  noto  come  Paracelso.  Come  uomo  era  quanto  di

                peggio  si  possa  immaginare.  Ecco  come  ce  lo  descrive  il  suo
                editore  di  fiducia,  Johannes  Oporinus:  «Non  ho  mai  visto

                Teofrasto sobrio per più di due ore di seguito. In genere torna a
                casa completamente ubriaco e si butta sul letto ancora vestito e

                con  la  spada  appesa  al  fianco.  Poi,  magari,  si  alza
                all’improvviso  nel  cuore  della  notte,  e  comincia  a  vibrare

                                                                                       *
                fendenti  ai  mobili  della  stanza  e  alle  pareti».   Francesco
                Bacone, qualche anno dopo, dirà che sia lui che Agrippa erano
                due ciarlatani.

                       Paracelso iniziò la sua carriera bruciando in piazza, davanti
                a  un  gruppo  misto,  formato  da  farmacisti  e  barbieri,  i  libri  di

                Galeno  e  Avicenna.  Per  questo  gesto  fu  soprannominato  «il
                Lutero della chimica».

                       Il  principio  che  lo  guidava  era  la  corrispondenza  tra  il
                macrocosmo  e  il  microcosmo,  e  quindi  anche  tra  il  mondo

                esterno e l’uomo. Propose una teoria secondo la quale la salute
                di  un  essere  umano  dipendeva  dalla  quantità  o  meno  nel  suo

                corpo  di  tre  elementi  base:  il  sale,  lo  zolfo  e  il  mercurio.
                L’essere umano, diceva, è un organismo chimico curabile solo

                attraverso  pratiche  teologiche,  astrologiche,  filosofiche  e
                alchimistiche. Disgraziati quelli che gli capitavano sotto mano.

                       Tutti i medici di quei tempi gli si scagliarono contro e lui li

                ricambiò con gli interessi scrivendo un saggio intitolato Contro


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