Page 92 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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«Me lo ha detto un angelo specializzato in
astronomia. Più di quattrocento milioni, ognuna costituita
da ventuno miliardi di stelle e da otto milioni di buchi
neri!»
«Di buchi neri?» chiede Tycho Brahe. «E che cosa
sono i buchi neri?»
«Dio come sei ignorante!» esclama Keplero. «Voi di
Copenaghen non sapete mai niente! Oggi pure i ragazzini
sanno che cosa sono i buchi neri!»
«E tu, invece di protestare» lo rimprovera Copernico,
«spiegagli che cosa sono.»
«Dicesi buco nero» riprende Keplero, in tono un po’
cattedratico «una stella che si è collassata fino a far
diventare il proprio ossigeno e il proprio carbonio dei
metalli pesantissimi, ma così pesanti che nemmeno la luce
riuscirà a uscirne. E tutto questo solo per un problema di
gravità.»
«Davvero?!» commenta incredulo Brahe. «Ma queste
cose si sanno solo in Germania?»
«Ma che c’entra la Germania!» protesta Keplero.
«Questa è l’astronomia di oggi. Non quella tua e di
Federico II.»
«Ma allora» continua Tycho Brahe, «se la luce non ce
la fa a uscire, noi non lo potremo vedere mai un buco
nero.»
«Noi sì perché non siamo esseri umani ma anime»
spiega Keplero. «Anzi, se domani mattina vuoi vedere un
buco nero getta uno sguardo sulla M 87. Ce n’è uno
eccezionale: è posto proprio al centro della galassia.
Pensa che in quel buco lì anche una monetina da niente,
un euro ad esempio, pesa più di mille tonnellate.»
«Un euro!» esclama Tycho Brahe senza avere la
minima idea di che cosa sia un euro.
«Scusate se m’intrometto» li interrompe Copernico.
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