Page 26 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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divino e per metà animale, e tanto bastò perché gli piombasse
                addosso un’accusa di eresia di primo grado. Sette delle sue tesi

                furono  giudicate  eretiche  da  una  commissione  pontificia,  e
                all’epoca,  purtroppo,  su  tutto  ciò  che  riguardava  Dio  non  si

                potevano  fare  nemmeno  delle  ipotesi.  Il  nostro  filosofo  fu
                arrestato per ordine di Innocenzo VIII e chiuso nella rocca di

                Vincennes. Tempo un mese, però, Lorenzo il Magnifico lo prese

                sotto  la  sua  protezione  e  in  pratica  gli  salvò  la  vita.  Qualche
                anno dopo, infine, venne perdonato da papa Alessandro VI.

                       In  realtà  il  suo  mancato  arrivo  a  Roma  potrebbe  essere
                stato causato da tutt’altri motivi. Nel gossip del Rinascimento

                italiano,  infatti,  si  racconta  che  una  bella  dama  di  nome
                Margherita,  moglie  di  Giuliano  de’  Medici,  gli  avrebbe  dato

                appuntamento fuori le porte di Arezzo, sulla strada per Roma, e
                che il marito della stessa, venutolo a sapere, gli abbia scagliato

                addosso  un  drappello  di  uomini  armati.  Nello  scontro  furono
                trucidati ben diciassette soldati della scorta di Pico e lui stesso

                venne ferito a un braccio. Vero o non vero che sia l’aneddoto,
                certo è che il principe della Mirandola, oltre a essere un grande

                religioso  era  anche  un  accanito  dongiovanni.  Ora,  a  voler
                scendere nei dettagli, lui, la nobile Margherita, «non hebbe mai

                l’ardire di toccarla». Ciò nonostante, le scrisse decine e decine

                di versi che vennero in seguito bruciati. «A star seduto su due
                selle» sentenziò Pico, «sulla Poesia e sulla Filosofia, si corre il

                rischio di non diventar giammai né poeti né filosofi.»
                       Ed ecco come ci racconta la creazione dell’uomo:

                       Dio aveva abbellito con le intelligenze la zona iperuranica.
                Aveva avviato di anime eterne gli eterei globi. Aveva popolato

                di una turba di animali le parti vili e turpi del mondo inferiore.
                Ma,  una  volta  ultimata  l’opera,  volle  che  ci  fosse  qualcuno

                capace di amarne la bellezza e la vastità.
                       A sentire lui, ognuno di noi ha dentro di sé un angelo e un

                diavolo che non fanno altro che litigare. Se l’angelo ci consiglia
                una cosa, il diavolo ci suggerisce subito quella contraria. Sarà



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