Page 22 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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superiori  senza  per  questo  essere  costretta  ad  abbandonare
                quelle inferiori.

                       L’Angelo, a essere sincero, non l’ho capito e il livello di
                Dio  meno  che  mai.  Magari  un  giorno,  il  più  tardi  possibile

                spero, me lo spiegherà lo stesso Marsilio Ficino…
                              A  proposito  di  Marsilio  Ficino,  e  della  inquietudo

                       animi,  ovvero  della  consapevolezza  di  dover  morire,

                       vediamo come siamo messi. Ogni sabato sera, in Italia, si
                       contano  decine  e  decine  di  morti  a  causa  degli  incidenti

                       stradali.  In  genere  si  tratta  di  ragazzini  sui  vent’anni,
                       appena  usciti  da  una  discoteca,  che  si  scatenano  sulle

                       strade con le auto a grande velocità. Loro, pur conoscendo
                       tutte le statistiche degli incidenti, non si preoccupano più di

                       tanto. Perché? Perché sono convinti in buona fede di essere
                       immortali.  In  altre  parole,  non  hanno  l’inquietudo  animi.

                       Anche io, credo, non l’avevo quando ero giovane: ignoravo
                       che esistesse la morte. Oggi, invece, che sono anziano (o

                       quasi) ci penso quattro volte al giorno. È stato Socrate a
                       influenzarmi. «Vivere» diceva il grande ateniese «vuol dire

                       abituarsi  all’idea  della  morte.»  Chiediamoci,  però,  nel
                       contempo, fino a che punto l’inquietudo animi influenzi il

                       nostro modo di valutare gli eventi.

                              Per un italiano di ottant’anni, che ha solo cinque anni
                       in meno della «vita media», la politica si ridimensiona di

                       colpo.  Che  importanza  può  avere,  infatti,  per  un
                       ottantenne,  che  il  prossimo  ministro  degli  Esteri

                       appartenga al Polo o all’Ulivo? Una volta, forse, nel 1948,
                       il suo voto era fondamentale. Ma a quei tempi si trattava di

                       scegliere tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Oggi, invece, il
                       centrodestra e il centrosinistra si assomigliano troppo, in

                       particolare se messi a confronto con l’idea della morte. La
                       smetto  subito,  altrimenti  corro  il  rischio  di  sembrare

                       qualunquista e la cosa mi darebbe fastidio.
                              Come  la  politica  anche  le  altre  preoccupazioni



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