Page 13 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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dopo Cristo da un certo Abu al Khawarizmi, un arabo che
viveva a Baghdad. Per quanto riguarda, invece, l’infinito
vorrei poter dimostrare la sua non esistenza ma mi rendo
conto che è difficile. E quindi, per non correre il rischio di
essere abbandonato fin dalle prime pagine, invito il lettore
a saltare questo capitoletto e a passare a quello
successivo, a meno che lui, con un po’ di buona volontà e
un filino di geometria studiata a scuola, non si voglia
cimentare.
Ciò detto, immaginiamo di essere animali a una sola
dimensione. Ognuno di noi è solo un trattino, più o meno
lungo, che vive su una retta.
A un certo punto un trattino dice a un altro trattino:
«Ma, secondo te, questa retta su cui viviamo è finita o
infinita?»
«È infinita» risponde senza esitare il secondo trattino,
«anche perché, se finisse, ci sarebbe sempre, subito dopo,
un altro pezzo di retta.»
«Nossignore» obietta un terzo trattino che sta alle
nostre spalle e che si chiama Alberto, proprio come
Einstein. «Quello che a voi sembra una retta è solo un
pezzo di circonferenza.»
«Un pezzo di che?»
«…di circonferenza, ovvero di un cerchio chiuso. Se
voi procedete continuamente sulla vostra retta, prima o poi
finirete col tornare al punto di partenza… quello da dove
siete partiti.»
I primi due trattini continuano a non capire. E già,
perché loro, poveri ignoranti a una sola dimensione, non
possono immaginare una circonferenza che è una figura a
due dimensioni.
Lo stesso accadrebbe se fossimo animali a due
dimensioni. In questo caso ognuno di noi sarebbe una
specie di pizza e vivrebbe su una superficie piana. Le
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