Page 11 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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monarca assoluto e quelli che credevano nell’apporto consultivo
                degli altri membri della Chiesa. Niccolò era tra questi e fece di

                tutto  per  mediare  tra  le  due  opposte  fazioni.  Sennonché  un
                brutto  giorno,  avendo  detto  in  pubblico  che  Dio  e  l’Universo

                erano  la  stessa  cosa,  in  quanto  entrambi  infiniti,  si  buscò  una
                bella accusa di panteismo e si fece qualche annetto di carcere. In

                un secondo tempo, però, cambiò radicalmente parere: fu eletto

                vescovo  di  Bressanone  e  subito  dopo  cardinale  e  vicario
                generale  dello  Stato  Pontificio.  Da  quel  giorno  divenne  un

                fedele servitore del Papa, cosa che gli valse il titolo di primo
                voltagabbana della storia della filosofia. Morì nel 1464 a Todi.

                Aveva sessantatré anni.
                       Il pensiero di Niccolò Cusano viaggia con un piede nella

                teologia e un altro nella metafisica. Il concetto stesso d’infinito,
                ad esempio, lo faceva «andare ai pazzi».

                       «È  difficile  per  un  mortale»  secondo  Cusano  «concepire
                l’infinito.»

                       Poi  gli  capitò  un’esperienza  indimenticabile.  Stava
                viaggiando su un tre alberi dalla Grecia in l’Italia, quando una

                notte, non avendo sonno, decise di salire in coperta. Era l’alba e
                si  accorse  che  intorno  a  lui  c’era  solo  mare,  mare,  e  ancora

                mare. Non un lembo di terra, non un’isola o uno scoglio su cui

                appuntare lo sguardo.
                       «Questo  deve  essere  l’infinito»  pensò,  «e  questo  deve

                essere Dio.»
                       Poi vide uno stormo di uccelli che si stava dirigendo verso

                le coste italiane.
                       «Oddio!»  esclamò.  «Come  sarebbe  bello  avere  le  ali  e

                poter  volare  per  tutta  l’eternità  fino  a  raggiungere  i  bordi
                dell’infinito!»

                       A  quel  punto,  però,  si  rese  conto  di  aver  detto  una
                stupidaggine.

                       «L’espressione “i bordi dell’infinito” è una contraddizione
                in termini. L’infinito non può avere dei bordi. L’infinito è una



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