Page 259 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                città, mise radici profonde.
                     La reazione dei governi, in prima fila quello pontificio, non
                si fece attendere. Il vento nuovo della “libertà di pensiero” era
                temuto più della peste. Esemplare, a riguardo, la sorte toccata a
                Giuseppe  Balsamo,  “conte  di  Cagliostro”:  venerabile  maestro
                massonico,  fondatore  del  “rito  egizio  di  Memphis”,  rinchiuso
                nella più profonda segreta della più inaccessibile fortezza dello
                Stato della Chiesa, a San Leo, fino alla morte.
                     Anche  in  Liguria  prosperarono  due  logge,  sorte  nel  1747,
                entrambe in ambiente militare.
                     La  reazione  del  papa  non  si  fece  attenere:  anatema  e
                scomunica!
                     Di  fronte  all’ira  di  papa  Clemente  XII  (sempre  un
                Clemente!)  i  “liberi  muratori  italiani”  cercarono  di  correre  ai
                ripari e trasformarono le “logge” in “Compagnie della felicità”,
                quasi a confondersi con l’innocuo “Ordre de la félicité” francese,
                sorto qualche anno prima con intenti frivoli e mondani tramite la
                partecipazione di numerose madames.
                     Intanto  andava  radicandosi  la  ricerca  intellettuale,  che  si
                accompagnava  al  desiderio  di  trovare  un  accesso  alla  saggezza
                antica. La stessa che aveva contraddistinto i “Figli di Salomone”
                e  che  idealmente  affondava  le  radici  nel  primo  costruttore  del
                Tempio di Gerusalemme: il mitico Hiram.
                     Una  ricerca  culturale  che  tendeva  esplorare  conoscenze  e
                misteri  egizi  e  sumeri,  e  coinvolgeva  il  sapere  presocratico,
                soprattutto Pitagora, inclusi gli antichi “Misteri” eleusini…
                     Una ricerca identificabile in via iniziatica, non rivelata, da
                percorrere lentamente: da apprendista a compagno d’arte e infine
                maestro. Dalla pietra grezza alla pietra squadrata, da inserire in
                un  “Tempio”  ideale.  Dal  filo  a  piombo  alla  livella  e  poi  alla
                squadra  e  al  compasso,  gli  strumenti  dell’architetto-maestro,
                senza dogmi e imposizioni.
                     La  conoscenza  deve  maturare  nell’animo,  come  seme  che
                germoglia, sboccia e si fa albero.
                     “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come
                bruti, ma perseguir virtute e conoscenza!”
                     Il  Flauto  Magico  di  Mozart  è  forse  la  più  completa
                rappresentazione della “Confraternita dei Francs-Maçons”, dove
                il  sapiente  dosaggio  di  serio  e  faceto  ne  evidenziavano  le
                caratteristiche:  una  dialettica  che  tende  alla  sintesi  della
                perfezione, avvicinandosi a Dio.


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