Page 258 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 258
pagina n.257 420451_LAVORATO.pdf
moderna. E questo costante riferimento alla cavalleria li portò a
valorizzare i Templari, un tempo protettori dei “Francs-Maçons”,
che ben presto furono considerati “padri e maestri”.
I Cavalieri della “Militia Templi” erano considerati
campioni dei valori cavallereschi, ingiustamente perseguitati
dalla tirannide. Per questo motivo, fin dall’inizio, i Francs-
Maçons s’identificarono come “Nuovi Templari”,
rispolverandone ideali, gradi e simboli.
Quando la Massoneria trasmigrò sul continente, massimi
artefici di tale operazione furono alcuni cattolici giacobiti
scozzesi, emigrati in Francia, assurti al rango di “maestri
venerabili” presso le logge parigine. Tra questi primeggiò il
cavalier Ramsay, dell’Ordine di San Lazzaro che risaliva alle
Crociate.
Ramsay modellò le logge francesi secondo le esigenze
parigine di un’epoca ancora remota alla rivoluzione: accantonò le
aspirazioni egualitarie tipiche della borghesia inglese, che
considerava il re un “primis inter pares”, similmente ai Lords, e
prese in considerazione gli atteggiamenti aristocratici e
cavallereschi, consoni alla nobiltà francese. Fu così che
sovrappose ai tre gradi degli apprenditi, dei compagni d’arte e
dei maestri altri gradi, desunti da fantasie esoteriche, riferimenti
alchemici e filosofie teosofiche.
Anche in Francia, va precisato, la “Corporazione dei liberi
muratori” affondava le radici nei secoli precedenti, più ancora
che in Inghilterra. Qui erano nati i “Francs-Maçons”, addirittura
nel secolo XIII; ma gli adepti non erano più umili scalpellini o
fantasiosi architetti dalle audaci progettazioni, bensì
rappresentanti dell’alta aristocrazia e dei gradi più elevati
dell’esercito.
Ad ogni modo tanto in Inghilterra quanto in Francia la
corporazione dei “liberi muratori” non si chiuse
nell’identificazione nazionale; ma prospettò orizzonti
soprannazionali grazie proprio all’eredità templare giacché gli
antichi cavalieri erano confluiti in Terrasantada ogni nazione
d’Europa e si erano aggregati in un glorioso Ordine per un nobile
fine.
Si trattò di un fermento internazionale che coinvolse anche
l’Italia. Risulta che le prime logge fiorirono a Firenze e Roma. E
se la loggia romana ebbe vita effimera: soltanto due anni, dal
1735 al 1737, quella fiorentina, fondata da Inglesi residenti in
257