Page 245 - La Massoneria Rivelata
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governo,  e  il  sovrano,  Vittorio  Emanuele,  pur  non  essendolo,
                vedeva  con  simpatia  l’istituzione.  Tra  l’altro,  Cesare  Ricotti

                Magnani  aveva  già  introdotto  alcune  innovazioni  applaudite

                dagli anticlericali, massoni in testa: la soppressione della messa
                domenicale e dei cappellani militari. Fino ad allora, la stelletta

                era  del  tutto  sconosciuta  all’uniformologia  peninsulare;
                nell’armata sarda, e poi in quella italiana, gli unici contrassegni

                erano  le  cifre  reali  e  la  croce  di  Savoia.  La  novità  si  affermò
                immediatamente, tanto che l’anno successivo furono pubblicate

                le norme applicative per l’adozione, e nel 1907 il fregio fu esteso
                a ogni corpo armato dello Stato. Nell’introduzione della stelletta

                i  Liberi  Muratori  videro  un  successo,  e  di  conseguenza  un
                motivo d’orgoglio, tanto che la storica della massoneria Maria

                Rygier scrisse: «[la massoneria] ha dato all’Italia il suo tesoro più
                prezioso:  il  pentagramma  sacro,  ed  ha  voluto  che  la  stella

                fiammeggiante fosse posta in mostra sull’uniforme dei soldati».
                    In realtà, agli italiani la stelletta rimase simpatica perché in

                essa  vedevano  ciò  che  da  sempre  ha  rappresentato:  speranza,

                buona sorte, promessa di luce e, dunque, di felicità; non a caso,
                nel cristianesimo è associata alla figura della Vergine e del Cristo

                e  alla  speranza.  Gli  antimassoni,  invece,  continuarono  a
                guardarla  con  sospetto,  ritenendola  un  simbolo  squisitamente

                latomistico  con  valenze  luciferine.  Le  perplessità  non  si
                attenuarono  nemmeno  quando,  con  il  decreto  legge  del  5

                maggio 1948, la stella a cinque punte divenne il simbolo della
                Repubblica.

                    In  pubblicazioni  non  vecchissime  si  legge  ancora  che  il
                pentalfa è il «segno dell’umanesimo pagano iniziatico», e rientra

                pertanto  nell’iconografia  ufficiale  di  stati  massonici  come  gli
                Stati  Uniti  e  comunisti,  quali  la  defunta  URSS  e  la  Cina

                Popolare.  Per  gli  stessi  autori,  inoltre,  fra  comunismo  e
                massoneria  non  ci  sarebbe  grande  differenza,  tanto  che  l’uno

                sarebbe una filiazione dell’altra.

                    Tale identità sarebbe dimostrata, come sempre, dai simboli.


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