Page 41 - Maschere_Motta
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tea maschera, è una copia di qual-  d’azzardo e, in alcuni casi, violenze   di vista iconografico, che  Venezia
                  cosa  di cui non  si trova in nessun   o vendette verso persone. La possi-  abbia offerto alla civiltà dell’imma-
                  luogo l’originale (in Estetica equiva-  bilità di frequentare case di piacere   gine “fascinosa”. Da essa, maschera
                  le al significato di simulacro).  o bische per un divertimento auda-  antica  e  moderna,  senza  limiti  di
                    Le maschere della Commedia     ce, estremo, senza limite; rapporti   tempo, discenderanno le maschere
                  dell’Arte e le altre maschere tradi-  sessuali occasionali, anonimi, sen-  della post-modernità di Fulvio Roi-
                  zionali, nella loro riproduzione, imi-  za complicazioni di qualsiasi tipo, di   ter nei carnevali degli anni Ottanta.
                  tano un preciso modello: il vecchio,   classe,  di  censo,  di  coinvolgimenti   Maschere sgargianti, rilucenti,
                  il servo, la bella donna, il capitano   sentimentali.             ma di materiali certamente non ric-
                  di ventura, ecc. Esse sono defini-  Salvacondotto  per l’Aristocrazia   chi, come quelli di un tempo: raso o
                  te dai caratteri distintivi della loro   che poteva consentirsi comporta-  tulle di plastica argentata e fluore-
                  funzione, che non  si determina da   menti che, senza il travestimento   scente.
                  sola, ma all’interno del sistema del-  con la  “Baùtta”, non  avrebbe  mai   Come essa, le maschere di Roiter
                  le maschere: un piccolo mondo in   potuto avere: sesso di gruppo, rap-  non ci riportano ad un personaggio,
                  cui si intrecciano il vecchio e il gio-  porti etero-omosessuali, perversio-  ad un modello, a un tipo o a uno dei
                  vane, l’ordinario e lo straordinario, il   ni di ogni tipo, incontri con persone   due sessi, ma solo alla velleità di es-
                  quotidiano e l’esotico, l’uno accan-  altrimenti mai raggiungibili.  sere invenzione della fantasia.
                  to all’altro, l’uno opposto all’altro e   Altrettanto dicasi per il popolo   Come essa, le maschere di oggi,
                  cercano  di  convogliare  questi  con-  minuto: al gondoliere, al carpentie-  vittime anche loro di un grosso
                  tenuti (antitetici) verso un possibile   re, allo scaricatore dei mercati, allo   equivoco consumistico, fanno pen-
                  lieto fine.                      stesso servitore, poteva capitare,   sare a una molteplicità di cose, al-
                    La “Baùta” invece in questo suo ri-  nelle vesti di una di quelle signo-  ludono a tante cose o a qualcosa,
                  petersi non ha un modello vivente e   re che si dichiarava “donna... de...   ma non si sa a che; se non forse a
                  non si sa neanche dove lo si possa   garbo”, un’aristocratica di altissi-  quell’orizzonte ambiguo, sospeso
                  trovare; riproduce se stessa qua-  mo rango (addirittura la propria   tra passato e presente, tra acqua e
                  si come alla ricerca di un vuoto di   padrona), alla ricerca di emozioni   terra, come il paesaggio veneziano,
                  identità, ionie mascheramento fi-  forti e occasionali. In conclusione,   con il suo fascino resistente all’usu-
                  nalizzato esclusivamente al mante-  maschera apparentemente aristo-  ra del tempo e della banalità.
                  nimento dell’incognito che, se è im-  cratica, nella sua uniformità scon-  Una maschera femminile del Set-
                  plicito in ogni altra maschera, qui è   certante, nel suo armamentario   tecento, tipicamente catanese, è
                  esplicitato invece dalla sua funzio-  bianco e nero, quasi spettrale, nel   quella della ‘ntuppatella, consisten-
                  ne e dal sua significato misterioso   suo magnetismo enigmatico, ha   te  in  una  lunga  gonna  guarnita  di
                  e negativo. Nell’immaginario della   sempre avuto ed ha un potere scon-  trine e di merletti, completata da
                  gente e nell’uso che se ne è fatto,   volgente di suggestione nella fanta-  un ampio fazzoletto, forato all’al-
                  questo travestimento ha sempre   sia della gente comune, ma anche   tezza degli occhi, col quale le donne
                  avuto  caratteristiche  ambigue,  di  grande  autosuggestione  per  chi   si coprivano il viso e parte del collo.
                  oscure, magiche, suscitando sen-  la indossa. Questo è comprensibile   Singolarmente o a gruppetti,
                  timenti antitetici di riguardo timo-  solo da colui che l’ha effettivamen-  durante il Carnevale, invadevano
                  roso o di morbose aspettative e co-  te indossata.                le strade per far baldoria e per rac-
                  munque sempre nella dimensione     Nel suo carattere indefinito, la   cogliere, dai passanti, dolci e altri
                  dell’Incognito, comunque con fina-  “Baùtta” è il contributo più origina-  piccoli doni che riponevano nella
                  lità trasgressive come: sesso, gioco   le  e  forse  più  continuo,  dal  punto   capace truscia che portavano seco.

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