Page 29 - Maschere_Motta
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Arlecchino
la più riuscita, se non la più originale maschera,
sulle cui origini e sulla cui ragione d’essere molto
È È si è scritto e discusso. In sede di pura e sempli-
ce storia di quel genere drammatico, la questione appare
ancora secondaria, riducendosi in definitiva ad un nome
adottato da uno “Zanni”, con ogni probabilità Zan Ganas-
sa, perché il suo suono gli sembrava essere più familiare al
pubblico francese e perché la sua origine diabolico-scherzo-
sa ben si addiceva alla maschera che portava. Le origini del
nome sono abbastanza precarie, in quanto inaccostabili ad
una precisa tradizione. Si sono fatte supposizioni diverse,
tutte aventi probabilmente un fondamento di verità, nessu-
na però storicamente documentabile.
Generalmente si tende a condizionare queste origini con
l’accostamento alla civiltà francese di un genere e di un tipo
di italiani. Nel teatro medioevale francese, il personaggio
tradizionale del diavolo buffone porta il nome di Herlequin
o Hellequin da cui sembra si possa discendere a quello di Ar-
lecchino.
Secondo altri, la fonte più diretta sarebbe Hernequin con-
te di Boulogne, morto combattendo contro i Normanni e
protagonista di alcune leggende popolate di personaggi
diabolici oltre che di pratiche ed effetti di dannazione; o an-
cora, il nome deriverebbe dalla saga dell’Erl-König, re degli
Elfi, inventore ed attore, con le sue burle ed incantesimi; o
da una tradizione folkloristica asiatica legata al nome di Er-
lik-khan; o dall’etimo anglosassone hellecin, dal significato
di “razza d’inferno”; o infine da una probabile tradizione clas-
sica attorno al nome di Ercole, ciò che avvicinerebbe il nome
di Herlequin a Herculinus. Nel novero delle supposizioni non
guasta, forse, l’inserimento di una nota colta, che ricondur-
rebbe la denominazione della maschera (già detto) al nome
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