Page 18 - Maschere_Motta
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Maccus

                                   l nome, considerando le possibili derivazioni etrusche e latine, può si-
                                 Ignificare “semplice”, “sciocco”, ma anche “colui che fa lo sciocco”. Il suo
                                 aspetto, nell’incerta identificazione dei personaggi base delle atellane
                                 per mezzo di statuette e di terrecotte, può essere quello di un giova-
                                 ne vorace e bestiale. I riferimenti a Pulcinella come discendente della
                                 Maschera di Maccus non sono credibili, egli rappresentava il servo del-
                                 la gleba, stupido, disgraziato, a cui capitavano tutte le disavventure e
                                 sfortune.
                                   Si preoccupava solo di mangiare e di bere, era brutto e malformato,
                                 aveva  la  testa  appuntita,  un  naso  a  becco,  due  grosse  orecchie  e  un
                                 aspetto da ebete.





                                                             Bucco

                                     appresentava lo spaccone, il guappo, il prepotente. Tiranneggiava i
                                 Rcontadini ma a sua volta subiva le prepotenze del suo padrone; era
                                 cattivo, infido, goffo, grossolano e ridicolo, aveva una grossa bocca, era
                                 grasso e dava sempre delle risposte cretine, ma suadente e viscido, ca-
                                 pace di accattivarsi il pubblico, quasi come un antenato di Brighella.









                                             Dossennus o Dossenus


                                   l nome sembra derivare dalla gobba. Aveva anche lineamenti marca-
                                 Itissimi e grotteschi, volto malizioso e dentuto, usava probabilmente
                                 modi scenici assai rilevati, comici, volgari, presuntuosi, vili.
                                   Dai frammenti esistenti appare come parassita, come gaudente, come
                                 servo astuto e falso, come maestro di scuola tanto eloquente quanto
                                 vuoto, etc. C’è chi ha voluto vedere in Dossennus l’origine sia della ma-
                                 schera del Dottore che di quella di Pulcinella, ma la derivazione sembra
                                 sostenibile soltanto per ragioni esteriori.
                                   Rappresentava l’imbroglione che vuole apparire sapiente, faceva un
                                 po’ il mago e un po’ il filosofo.




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